Oltre cinquanta morti, secondo Hamas, nei raid notturni di Israele a Gaza. I soldati israeliani sono sempre più vicini alla Striscia: non appare esserci più alcuna resistenza all'avvio dell'operazione nonostante le pressioni internazionali. Il portavoce militare ha detto che le truppe, sia quelle già in servizio sia i riservisti, stanno continuando i preparativi per la «prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra». In questi giorni - ha spiegato - sono stati «approvati i piani per le attività operative» e i soldati «sono schierati sul campo». E il capo di stato maggiore dell'esercito Heri Halevi è stato ancora più chiaro: «Entreremo a Gaza. Inizieremo una missione operativa e professionale per distruggere gli agenti di Hamas, le infrastrutture di Hamas». «Entreremo e terremo in mente anche le immagini, le scene e i caduti dello Shabbat di due settimane fa».

Mentre un attacco aereo sarebbe stato condotto dall'esercito israeliano anche sugli aeroporti di Damasco ed Aleppo, l'Iran ha messo in guardia Israele e gli Usa sul rischio che la situazione mediorientale possa diventare «incontrollabile». E Israele risponde con il ministro dell'economia di Israele Nir Barkat che parla degli Hezbollah libanesi, alleati di Teheran: «Il piano dell'Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l'Iran». 

Anche oggi è stato aperto il valico di Rafah con Gaza: diciassette camion umanitari hanno attraversato il valico al confine egiziano, aperto ieri dopo due settimane di trattative. Si tratta del secondo convoglio in due giorni destinato al territorio palestinese dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. Ma ancora non basta: il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha denunciato che «la popolazione di Gaza ha bisogno di un impegno per molto di più: una fornitura continua di aiuti nella misura necessaria. Stiamo lavorando senza sosta con tutte le parti interessate per realizzarlo». Poi dalla Conferenza di pace del Cairo ha invocato «una tregua umanitaria» vista «la catastrofe umanitaria». «Al di là del confine - ha insistito - ci sono due milioni di persone tra cui bambini che necessitano di aiuti». 

Conferenza a cui ha partecipato anche la premier Giorgia Meloni, per poi volare a Tel Aviv e incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu: «Sono felice di essere qui. Ho pensato che fosse molto importante venire qui di persona per portare la solidarietà del governo italiano e del popolo italiano, e per dirti che dalle immagini che abbiamo visto per noi è incredibile quello che è successo due settimane fa. Mostrano qualcosa più di una semplice guerra, mostrano la volontà di cancellare gli ebrei da questa regione ed è un atto di antisemitismo. E dobbiamo combatterlo, oggi come ieri».

(Unioneonline/D)

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