“Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico”. È il messaggio che il 31 maggio, poche ore prima di essere arrestato per omicidio aggravato, Alessandro Impagnatiello ha mandato su Whatsapp a Giulia Tramontano, la sua fidanzata in realtà uccisa quattro giorni prima, per precostituirsi un alibi e per far credere che la ragazza, incinta al settimo mese, si era allontanata da casa. Il testo è agli atti dell'indagine.

Intanto, su Instagram, Chiara Tramontano, sorella della vittima, ha pubblicato una storia su Instagram, sotto forma di lettera immaginaria scritta dal figlio che Giulia portava in grembo. 

«Io non ero una gravidanza mammina, ero una persona. Avevo braccia, gambe, testa e cuore. Lui mi ha ammazzato. Ci ha ammazzati entrambi! Quello un mostro è, senza cuore. Ci ha ammazzati, mammina Giulia, senza pietà», le parole, toccanti, di Chiara. 

(Unioneonline/l.f.)

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