Cento Comuni coinvolti, oltre 36mila sfollati, danni per miliardi di euro. È l’immagine dell’Emilia Romagna in ginocchio dopo la devastazione provocata dalle alluvioni di questi giorni. Nelle prossime ore, anticipando il suo rientro dal Giappone dove era in corso il G7, arriverà la premier Giorgia Meloni e martedì è in programma il Consiglio dei ministri per decretare lo stato di emergenza.

L'allerta rossa per il meteo rimane attiva anche per oggi: dovrebbe essere l'ultimo giorno di pioggia e dal pomeriggio dovrebbe fare capolino il sole. Le piene dei fiumi sono in esaurimento, ma rimane altissimo il rischio di frane. L'alluvione infatti, si è spostata verso est: dopo aver devastato Forlì, Cesena e Faenza, la criticità si è spostata a Ravenna. Qui non ci sono state esondazioni di fiumi importanti, ma tutta l'acqua caduta sul terreno e che ha ingrossato i fiumi è defluita verso il mare, andando peraltro a far gonfiare la fitta rete di canali che in molti casi non hanno retto. 

Le vittime accertate sono 14, numero che ancora non può dirsi definitivo.

Ieri mattina si è sfiorata una nuova tragedia: un elicottero privato che volava per conto dell'Enel per cercare di risolvere la situazione delle migliaia di persone che sono ancora senza corrente elettrica e che stava tentando un atterraggio di emergenza, è precipitato a Belricetto di Lugo, in provincia di Ravenna. Si è temuto il peggio, ma non ci sono state vittime: quattro persone sono rimaste ferite, portate via in eliambulanza.

Nelle zone dove l'acqua si comincia a ritirare si continua a spalare fango e a cercare di salvare qualcosa. Tantissimi sono i volontari, soprattutto giovani e giovanissimi, che si sono autonomamente diretti verso le città e i paesi che sono finiti sott'acqua.

La Sardegna ha teso la sua mano, dall’Isola è partita una prima squadra di Protezione civile dell’Sos Quartu.

(Unioneonline/s.s.)

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