C'erano anche persone sottoposte a misure cautelari personali per reati come omicidio e associazione per delinquere di stampo mafioso - delitti in questi casi non commessi in provincia di Macerata -, ma anche irreperibili, tra le 31 persone, di origine straniera ma residenti nel Maceratese, scoperte dalla Gdf a percepire indebitamente il reddito di cittadinanza per circa 200mila euro complessivi.

Sono scattate anche le segnalazioni alla Procura e alla Direzione Provinciale Inps di Macerata, per l'interruzione dell'erogazione del sussidio ed il recupero, peraltro già in fase di esecuzione. Compiuti sequestri penali preventivi per circa 92mila euro a carico degli interessati.

Le indagini sono state eseguite dai Reparti del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Macerata in collaborazione con l'Inps sotto il coordinamento del procuratore Giovanni Giorgio.

In particolare, contestano gli investigatori, 14 persone hanno continuato a percepire il reddito di cittadinanza, nonostante fossero sottoposti a misure cautelari personali per varie tipologie di gravi delitti, tra i quali associazione mafiosa, omicidio, estorsione, traffico di droga, sfruttamento della prostituzione, violenze in famiglia. In certi casi l'incompatibilità - dovuta a condanne o misure cautelari per gravi reati - sussisteva già al momento dell'istanza, in altri è intervenuta dopo l'erogazione del beneficio.

Altri 17 percettori del Reddito di cittadinanza avevano fornito informazioni mendaci riguardanti, ad esempio, le disponibilità patrimoniali e/o reddituali oltre i limiti consentiti, la reale residenza (alcuni soggetti erano irreperibili), o la presenza di vincite al gioco online di rilevanti somme di denaro. I finanzieri maceratesi hanno scoperto altre irregolarità riferibili a soggetti sottoposti a misure cautelari in provincia ma non residenti nel Maceratese: sono state segnalate a Procure e Reparti Gdf competenti per territorio.

(Unioneonline/F)
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