Un delitto portato a termine per pochi soldi e un computer. Sono le conclusioni delle indagini, ora chiuse, sull'omicidio di Elena Morandi, uccisa nel suo appartamento di Modena nel settembre 2017. Sotto accusa c'è Pasquale Concas, 50enne di Osilo nei cui confronti è stato chiesto il rinvio a giudizio anche per un altro caso, quello della prostituta ungherese ammazzata nel gennaio 2018 a Castelfranco Emilia.

I capi di imputazione sono diversi: non solo l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi ma anche il fatto che il sardo avrebbe approfittato della minorata difesa di Elena, avvocato di 56 anni, che aveva abusato di alcol e medicinali. E poi rapina aggravata, perché ha causato la morte per asfissia per rubarle 300 euro e un pc, e anche incendio dato che avrebbe inscenato un incidente domestico per sviare le indagini, e tentata distruzione di cadavere. Il suo piano non aveva avuto successo perché aveva chiuso porte e finestre nel tentativo di accelerare gli effetti delle fiamme, ottenendo invece l'effetto contrario.

Concas e la vittima avevano una relazione, mentre per il delitto di Arietta Mata, 24 anni, si sarebbe trattato di una rapina. Concas l'avrebbe uccisa per rubarle 700 euro e andare a giocare in una sala slot.

Nel passato del 50enne c'è un altro episodio: è stato infatti condannato per aver sgozzato un'anziana a Olbia al fine di portarle via del denaro.

(Unioneonline/s.s.)
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