Matteo Messina Denaro ha comprato la Giulietta, trovata ieri dagli investigatori in un box, a gennaio 2022. È andato di persona in una concessionaria di Palermo, ha dato in permuta una Fiat 500 e pagato 10mila euro in contanti.

Sia il contratto di acquisto che la permuta sono intestate ad una anziana disabile di 87 anni, madre di Andrea Bonafede, il geometra di Campobello che avrebbe prestato l'identità al boss almeno dal 2020, data del primo intervento chirurgico al quale il capomafia si è sottoposto all'ospedale di Campobello di Mazara.

Proseguono intanto le indagini sulla rete di fiancheggiatori del boss. Il garage in cui è stata trovata l’auto era del figlio di Giovanni Luppino, imprenditore agricolo incensurato arrestato con lui dopo averlo accompagnato alla casa di cura lunedì scorso. La sua versione («Mi è stato presentato come Francesco, lo avevo visto solo una volta mesi fa e domenica sera mi ha chiesto di accompagnarlo dicendomi che doveva fare delle cure per il cancro») è inverosimile per gli inquirenti.

Inoltre, tra i pizzini sequestrati all'agricoltore è spuntato uno con scritto “guarnizione di sportello lato guida di Giulietta 1.6 ultima serie”: un promemoria di acquisto di un pezzo per auto, guarda caso la stessa di Messina Denaro.

Gli investigatori stanno anche analizzando la copiosa documentazione trovata nel primo covo del boss scoperto, quello di vicolo San Vito, sempre a Campobello di Mazara, e il materiale sequestrato a Luppino. Si tratta di appunti, post-it, liste di spese fatte (il padrino viveva nel lusso e spendeva anche 7.000 euro al mese), un'agenda, numeri di telefono, nomi in codice.

Un lavoro lungo e difficile quello dei carabinieri del Ros da cui potrebbero venir fuori nomi di complici e favoreggiatori. Non è stato confermato, invece, che nella casa siano stati trovati elementi che provino viaggi all'estero del capomafia. Al vaglio degli inquirenti anche i cellulari sequestrati: due di Messina Denaro e due di Luppino che, come ha notato il gip nell'ordinanza con la quale ha disposto il carcere per l'autista, teneva gli apparecchi in modalità aereo la mattina dell'arresto.

Nella libreria del covo del capomafia, infine, oltre a libri di storia e filosofia, sono state trovate due biografie: una di Vladimir Putin, l'altra dei Hitler

(Unioneonline/L)

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