Torna alla ribalta della cronaca Rudy Guede, il 36enne cittadino ivoriano già condannato in passato per l'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel novembre del 2007.

Nei confronti dell’uomo è stata disposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna, su richiesta della Procura di Viterbo, nei confronti.

I pm, coordinati dal procuratore Paolo Auriemma, contestano a Guede i reati di lesioni personali, maltrattamenti e violenza.

L'uomo era stato scarcerato nel giugno scorso dopo circa 13 anni di detenzione per l’omicidio Kercher, dopo la sentenza di colpevolezza con rito abbreviato.

Da quanto si apprende, a Guede è stato applicato anche il braccialetto elettronico.

«Purtroppo sono molte le emittenti e le testate che chiedono di intervistare Rudy. Dico purtroppo perché Rudy non è una star e vorrebbe essere dimenticato», aveva detto, dopo la scarcerazione, Claudio Mariani, che insegna al Centro studi criminologici di Viterbo e che ha seguito Guede in tutto il suo percorso detentivo. Aggiungendo: «Su ogni storia prima o poi dovrebbe calare il sipario. Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c'è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio. Anche per questo oggi Rudy vorrebbe continuare a adoperarsi per il prossimo, lavorare e soprattutto rimanere in silenzio».

(Unioneonline/l.f.)

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