Delitto Kercher, Guede torna libero per fine pena: “Vuole solo essere dimenticato”
Il magistrato di sorveglianza ha concesso all’unico condannato per l'omicidio del 2007 la liberazione anticipata
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Rudy Guede torna libero per fine pena.
Il magistrato di sorveglianza di Viterbo ha concesso all’unico condannato per l'omicidio di Meredith Kercher, compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007, la liberazione anticipata (il fine pena era previsto il 4 gennaio del 2022).
Guede è stato processato con il rito abbreviato e condannato a 16 anni di reclusione, gran parte dei quali scontati nel carcere di Viterbo. Da circa un anno è affidato ai servizi sociali. Dopo questa decisione però non dovrà più tornare nel carcere Mammagialla.
"Rudy è stato scarcerato per fine pena – ha detto il suo difensore Fabrizio Ballarini -. Il magistrato di Sorveglianza di Viterbo gli ha concesso la liberazione anticipata in base all'articolo 54 dell'ordinamento penitenziario e l'ufficio esecuzione ha emesso l'ordine di scarcerazione".
Guede, che rispetto al delitto si è sempre dichiarato innocente, ha accolto la decisione sulla sua liberazione anticipata svolgendo i soliti compiti di volontario e "vorrebbe essere solo dimenticato".
"Purtroppo sono molte le emittenti e le testate che chiedono di intervistare Rudy. Dico purtroppo perché Rudy non è una star e dopo 14 anni vorrebbe essere dimenticato – le parole di Claudio Mariani, che insegna al Centro studi criminologici di Viterbo e ha seguito Guede in tutto il suo percorso detentivo –. Su ogni storia prima o poi dovrebbe calare il sipario. Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c'è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio. Anche per questo oggi Rudy vorrebbe continuare a adoperarsi per il prossimo, lavorare e soprattutto rimanere in silenzio".
(Unioneonline/D)