Mafia, ucciso e sciolto nell'acido: arresti dopo 17 anni (grazie al disegno della figlia)
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A 17 anni di distanza, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo di Palermo hanno fatto luce su un omicidio di mafia avvenuto nel 2000, quando scomparve nel nulla un uomo, Giampiero Tocco.
Oggi, grazie a un disegno della figlia della vittima, che all'epoca aveva solo sei anni, si è scoperto che l'uomo venne rapito e sciolto nell'acido. L'immagine ritratta dalla bimba infatti mostra il padre portato via dai quattro killer, travestiti da poliziotti, che avevano inscenato un posto di controllo a Terrasini.
"Quando lo fermarono mentre era alla guida del suo fuoristrada, a bordo c'era la figlia di sei anni che venne risparmiata", raccontano gli inquirenti.
"Dopo che i sequestratori lo portarono via, fu proprio la bambina a chiamare la madre e fornire poi indicazioni sull'accaduto attraverso un disegno".
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Tocco era sospettato di essere coinvolto nell'uccisione di Giuseppe Di Maggio, figlio del noto Procopio, della famiglia mafiosa di Cinisi e storico alleato di Totò Riina.
Alla svolta nelle indagini hanno contribuito le recenti dichiarazioni del neo-collaboratore di giustizia Antonino Pipitone e quelle dei pentiti Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio, che hanno consentito di ricostruire i ruoli delle persone implicate nel delitto: Ferdinando Gallina (40 anni), Giovan Battista Pipitone (68), Vincenzo Pipitone (61) e Salvatore Gregoli (59), oggi arrestati in un blitz dei militari del capoluogo siciliano.