E’ stato licenziato Stefano Puzzer, il leader delle proteste dei portuali di Trieste poi diventato punto di riferimento dei no Green pass. L’agenzia per il lavoro portuale lo ha licenziato “per giusta causa”.

Lo ha reso noto lo stesso Puzzer in un video postato su Facebook annunciando che si batterà “con tutte le forze” contro la decisione dell’azienda.

“Sono orgoglioso di quello che ho fatto, di quello che hanno fatto i miei colleghi e tutti i cittadini italiani che sono venuti al porto di Trieste”, ha sottolineato in un lungo video nel quale sostiene che la decisione dell’azienda “è conseguenza del fatto che noi siamo puri, crediamo nei nostri diritti e non ci piegheremo mai a questo sistema marcio”.

“A Trieste – rivendica – lottiamo da sei anni contro il sistema. Avevamo creato un sindacato autonomo che vogliono distruggere assieme a me, prima per distruggere me poi per distruggere qualsiasi sorta di forza che vada a lottare contro il sistema”.

Anche una sorta di minaccia, un po’ sibillina: “Io la Pasqua la passerò serenamente, spero che voi che avete questa cattiveria siate convinti di essere nel giusto. Voi mi avete portato l’uovo, io vi darò la sorpresa. Ora ne vedremo delle belle, la gente come noi non molla mai”.

Nel filmato di oltre 12 minuti, girato a casa con moglie, figli e un collegha amico, Puzzer parla di “delatori” di un “sistema” che gli ha “installato un Gps sotto la macchina pensando di scoprire chissà cosa” e che gli ha persino “manomesso la macchina”.

(Unioneonline/L)

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