"Non ha senso ora discutere del Mes".

Giuseppe Conte chiede bandiera bianca, almeno temporaneamente, a Pd e M5s, perché sul fondo salva-Stati il governo rischia di finire nel baratro.

Al tavolo del Consiglio Ue va mostrata una facciata unita: "La trattativa è in corso, è inutile esporsi prima", è il messaggio che arriva da fonti vicine al dossier europeo.

Qualcosa già si era inteso con l'esito della capigruppo della Camera: informativa del premier alla Camera fissata per il 21 aprile. Semplice informativa, senza voto, con un semplice escamotage tecnico: la riunione dei leader Ue del 23 aprile è straordinaria, non sovrapponibile ai Consigli Ue convocati. Dunque un'informativa è possibile.

"Vogliamo un voto in Aula subito, per il Colle è tutto normale?", sbotta Matteo Salvini rilanciando la sua battaglia anti-Mes. "Non mi interessa, dica ciò che vuole", taglia corto l'ex ministro Silvio Berlusconi.

M5s e Pd viaggiano su binari paralleli: "E' un successo aver ottenuto il Mes senza condizionalità", sottolinea il capogruppo Dem Graziano Delrio. Il presidente della Camera Roberto Fico interviene contro il Fondo spiegando che lui, al momento, "non si fiderebbe" del Mes.

Anche tra i Dem si rischia la spaccatura ed è qui che il premier interviene: "E' inutile disquisire del Mes ora. Se ci saranno condizionalità o meno lo vedremo alla fine - scandisce -. Questa discussione dovrà avvenire in modo pubblico e trasparente, dinanzi al Parlamento, al quale spetterà l'ultima parola".

La tregua ha effetto: "Non è il tempo di posizioni pregiudiziali, da Conte parole ragionevoli", sottolinea Dario Franceschini. "Piena fiducia in Conte", gli fa eco Alfonso Bonafede mentre, poco prima, anche Luigi Di Maio ammoniva: "La maggioranza giochi da squadra".

(Unioneonline/D)
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