Svolta choc nelle indagini che coinvolgono Giulia Stanganini, la donna di 38 anni di Genova accusata di aver ucciso sua madre e di averne fatto a pezzi il corpo. Un efferato delitto compiuto lo scorso anno nel quartiere di Marassi.

La Squadra mobile del capoluogo ligure ha infatti notificato una nuova ordinanza alla donna, che si trova in carcere, riguardante un'altra, terribile accusa: l'omicidio del suo figlioletto di tre anni.

Il bambino era stato trovato morto il 22 novembre 2019. La donna aveva detto di averlo trovato senza vita nel letto e aveva poi accusato il pediatra di essere stato "superficiale" nel corso di una precedente visita.

In un primo momento si era pensato davvero che il piccolo fosse deceduto per cause naturali. Ma l'inchiesta sulla morte della nonna ha invece portato a scoprire nuovi elementi a carico della 38enne, che ora è accusata di omicidio premeditato.

In particolare, gli investigatori hanno scoperto che un mese prima della morte del bimbo la donna aveva cercato su internet informazioni su come soffocare le persone senza lasciare tracce, inserendo anche parole chiave tragicamente eloquenti: "infanticidio", "mamme che uccidono figli" e "come uccidere un bambino".

Proprio la morte del bambino, avevano ipotizzato gli inquirenti dopo l'arresto per l'omicidio della Stupazzoni, avrebbe innescato il rancore della figlia per la madre, che la 38enne riteneva in qualche modo colpevole, poiché, portando l'apparecchio acustico, non si sarebbe accorta del malore del figlioletto.

Tesi che sarebbero ora tutte da riscrivere, alla luce - se di luce si può parlare nell'ambito di una vicenda così oscura - della nuova, atroce scoperta fatta dagli investigatori.

(Unioneonline/l.f.)
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