La Camera ha approvato in via definitiva – con 138 sì – il disegno di legge di conversione del decreto che introduce sanzioni più severe per chi imbratta o deturba beni culturali e paesaggistici. Il provvedimento, che ha come primo firmatario il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, era già stato approvato dal Senato lo scorso 11 luglio. 

Nuove norme messe nero su bianco dopo i ripetuti casi di vandalismo contro opere d’arte o edifici storici, compiuti spesso dagli attivisti per il clima (uno dei casi raid più “celebri” quello contro Palazzo Vecchio a Firenze). Previste sanzioni anche per migliaia di euro.

Soddisfatta la maggioranza di centrodestra: «Non sarà finalmente più possibile spacciare il vandalismo per politica. L’approvazione del disegno di legge che alza le pene per chi deturpa un monumento e introduce il reato di imbrattamento predisposto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ristabilisce una netta linea di demarcazione tra il primo e la seconda, tra teppisti e veri ecologisti», commenta Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati. Aggiungendo: «Quella per preservare l’ambiente e per uno sviluppo sempre più sostenibile è una battaglia giusta, legittima e condivisibile, ma può e deve essere condotta senza arrecare danni. È infatti possibile sensibilizzare legislatore e opinione pubblica anche senza danneggiare opere o deturpare palazzi e facciate, che poi devono essere ripristinate e pulite a spese della collettività. Le nuove sanzioni da 10mila a 60mila euro serviranno proprio per creare un fondo presso il ministero della Cultura per il ripristino dei beni. Insomma finalmente chi sbaglia paga».

Di diverso avviso l’opposizione: «Il Governo Meloni è refrattario alla legalità: abolisce l'abuso d'ufficio, interviene sulla prescrizione e oggi boccia un nostro emendamento provocatorio che avrebbe aumentato le pene per i pubblici ufficiali che imbrattano opere d'arte, in riferimento a quanto fatto dal sottosegretario Sgarbi che ha deturpato una tela aggiungendo un candelabro. Abbiamo svelato l'ipocrisia: si aumentano le pene per i giovani, per i lavoratori che occupano le strade, ma non per pubblici ufficiali come Sgarbi. Per questo Governo, la legge non è uguale per tutti», afferma il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

«La volontà reale di questo provvedimento non è quello di tutelare il patrimonio culturale italiano, l'intento del governo Meloni è solamente punitivo. I ragazzi di Ultima Generazione sono stati assolti per quanto accaduto agli Uffizi di Firenze. È chiaro allora che voi volete cambiare le norme attuali per far sì che una contestazione possa essere punita. Volete zittire la libertà di manifestazione del pensiero e del dissenso, questa è prepotenza del potere», ha commentato invece la deputata M5S Carmela Auriemma durante la discussione degli emendamenti sul disegno di legge.

(Unioneonline/l.f.)

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