«Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue».

Lo ha detto nel corso dell’interrogatorio durato oltre sette ore in Questura Giandavide De Pau, l'uomo fortemente sospettato di essere l'autore del triplice femminicidio a Roma. L'uomo, in stato di fermo e rinchiuso a Regina Coeli, ha ricostruito con gli inquirenti cosa è avvenuto la sera prima. «Ricordo che una donna cubana è arrivata a casa mia - ha affermato - e abbiamo consumato della droga, poi il giorno dopo ho preso un appuntamento a via Riboty», ossia il palazzo del quartiere Prati in cui sono state uccise le due donne asiatiche.

«Sono arrivato in macchina in via Riboty poi sono entrato in un appartamento che ricordo essere al piano terra», ha proseguito De Pau, aggiungendo «di avere lasciato lì il telefono cellulare». «Era la prima volta che andavo in quell'appartamento con le cinesi dopo un appuntamento preso per telefono», ha aggiunto.

Ancora: «Ricordo di essere stato in quella casa di via Riboty con delle ragazze cinesi e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un blackout e non ricordo più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo, ho solo vagato per due giorni senza mangiare né dormire». In via Durazzo, a circa 800 metri da via Riboty, è stata ammazzata Martha Castano Torres, la donna colombiana di 65 anni, ma De Pau nega un coinvolgimento in quella vicenda: «Io non ricordo di essere stato lì, mi contestate due omicidi, non avrebbe senso negarne un terzo». 

Dopo aver vagato per due giorni «sono andato a casa di mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per circa due ore e poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle sei di mattina». Al nome di Giandavide De Pau si è arrivati dopo una segnalazione giunta alle forze dell'ordine da un suo stretto parente. L'uomo, infatti, avrebbe l'avrebbe chiamato facendo intuire di avere compiuto qualcosa di grave e il parente, forse spaventato, ha allertato le forze dell'ordine. 

De Pau, 51 anni, è legato a doppio filo con il clan Senese, il gruppo criminale di stampo camorristico guidato da Michele "o' pazzo". Per lui De Pau era il factotum e l'autista che lo accompagnava a summit con altre personalità della criminalità organizzata. C'era lui al volante dell'auto il 30 aprile del 2013 quando, a due passi da Corso Francia, a poca distanza da un bar, Senese incontrò Massimo Carminati, l'ex Nar coinvolto nella maxindagine sul Mondo di Mezzo. Un incontro immortalato anche in un video girato dai carabinieri del Ros che è finito negli atti su Mafia Capitale.

Nel passato di De Pau anche un episodio di violenza sessuale e due ricoveri in strutture psichiatriche, a Montelupo Fiorentino. Oltre a precedenti per traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, lesioni personali gravissime, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, reati, per la maggior parte, aggravati dal metodo mafioso. E ancora rapina, cessione di sostanze stupefacenti e minacce a pubblico ufficiale.

(Unioneonline/D)

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