Si è presentato all'ospedale di Iglesias con febbre alta e tosse. Le sue condizioni di salute non sono gravi, ma nel reparto di Medicina del Santa Barbara è scattato ugualmente l'allarme-influenza H1N1: ora si attendono i risultati delle analisi per sapere se bisogna aggiornare il conto dei casi sardi. Nel frattempo, si attende nell'Isola l'arrivo delle nuove dosi del vaccino.

IL SOSPETTO Il paziente di Iglesias si trova ricoverato da ieri nel reparto di Medicina del Santa Barbara. Il caso è stato prontamente segnalato alla direzione sanitaria della Asl di Carbonia-Iglesias, che ha informato il ministero della Salute. Ieri sera sono stati eseguiti alcuni accertamenti. Oggi il paziente verrà sottoposto a ulteriori controlli. Se le autorità ministeriali lo riterranno opportuno, sarà disposta una ulteriore indagine virologica.

«Si tratta di un uomo - dicono dalla direzione dell'azienda - che presenta i sintomi di una normale influenza. Non è grave, ma quest'anno bisogna segnalare tutti i casi al ministero. Sarà solo l'eventuale esito degli esami di laboratorio a stabilire se l'uomo risulterà o meno positivo al virus dell'influenza H1N1». Se confermato, si tratterebbe del sedicesimo caso di influenza A nell'Isola, dove l'epidemia procede finora con un ritmo più lento rispetto alle altre regioni d'Italia.

IL PAZIENTE SASSARESE Il caso più grave resta quello di Sassari. Dopo il lieve miglioramento di due giorni fa, restano stazionarie le condizioni del paziente ricoverato nel reparto di rianimazione dell'azienda ospedaliero-universitaria di Sassari. L'uomo, 44 anni, contagiato probabilmente nel corso di una recente visita in Campania, è affetto da una patologia immunodepressiva e la sua salute era già precaria: perciò i medici, come ha confermato ieri una nota dell'azienda mista, non ritengono di poter sciogliere ancora la prognosi.

LA VACCINAZIONE In Sardegna intanto, fa sapere l'assessorato regionale alla Sanità, si attende per domenica 8 novembre la terza distribuzione dei vaccini. Arriveranno altre 30.670 dosi, suddivise tra confezioni di siringhe monodose e di flaconi multidose, che si sommeranno a quelle arrivate il 19 ottobre (11.800) e il 30 ottobre (27.970), portando il totale a 70.440. Nel dettaglio, la Asl di Cagliari ha già ricevuto 13.320 dosi di vaccino e ne riceverà altre 10.260; Sassari è a quota 7.990 (6.120 in arrivo); Olbia 3.620 (2.770); Nuoro 3.870 (3.000); Lanusei 1.430 (1.140); Oristano 3.960 (3.110); Sanluri 2.450 (1.950); Carbonia 3.130 (2.320). Le dosi serviranno al completamento delle prime due fasi di vaccinazione previste dal ministero, che riguardano gli operatori sanitari e sociosanitari; donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza; bambini e ragazzi tra i 6 mesi e i 17 anni con patologie croniche; bambini tra i 6 e i 24 mesi nati prematuri; adulti al di sotto dei 65 anni con patologie croniche.

I PEDIATRI Per far fronte alle esigenze dei cittadini, il Comitato pandemico regionale ha raccomandato la reperibilità di medici di famiglia e pediatri. Rispetto a quest'ultima categoria, però, il segretario regionale della Cipe (Confederazione italiana pediatri), Paolo Zandara, fa notare che la reperibilità dalle 8 alle 20 è prevista solo per i medici di base, in virtù dell'accordo integrativo con la Regione: invece «i pediatri di famiglia sono tenuti alla reperibilità solo dalle 8 alle 10». La categoria, prosegue Zandara, amplia tale orario oltre il dovuto «per senso di responsabilità e per amore verso i piccoli pazienti», ma «nel momento di massimo lavoro a causa del picco epidemico tale disponibilità potrebbe non essere garantita».
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