Ha destato parecchio clamore l’ultimo episodio avvenuto in Sardegna e che ha visto come protagonisti i cosiddetti “turisti cafoni”.

Prima il caso di La Maddalena, dove a Cala Lunga di Porto Massimo un residente ha atterrato con un “calcio volante” uno straniero sceso da un tender arrivato a riva. E pochi giorni fa un altro a Cala Coticcio, Caprera. È su questa seconda vicenda che interviene la Capitaneria di Porto.

Sulla spiaggia è arrivato un tender che doveva recuperare sedie, gazebo, contenitori refrigerati per portare bevande, teli mare e l'occorrente per trascorrere una giornata al mare con tutti i comfort possibili. Quell’arenile però è uno di quelli protetti e tutelati a livello ambientale nell’Arcipelago di La Maddalena. E l’accesso è consentito a piedi attraverso un sentiero che si percorre sotto la guida del personale dell’Ente Parco.

I turisti invece hanno piazzato le loro attrezzature che occupavano quasi per intero la piccola caletta, e il tutto è stato immortalato dai tanti bagnanti presenti che, infine, hanno rivolto ai maleducati un ironico applauso.

«La segnalazione ci è arrivata in mattinata (martedì, ndr) e, come sempre in questi casi, il personale si sarebbe adoperato per garantire il ripristino della normalità e far rispettare le regole, ma il fortissimo vento di maestrale che stava battendo la Gallura in quelle ore non ha permesso alla nostra motovedetta ormeggiata nella base di Olbia di uscire - spiegano dalla Capitaneria di Porto di La Maddalena - in questi casi viene garantito il soccorso e la salvaguardia della vita in mare e per eventi del genere si chiede il supporto di altre forze dell'ordine a terra, che però martedì erano impegnate nella campagna antincendi. Il personale della Capitaneria è attento alla salvaguardia dell'ambiente e opera tutti i giorni per il controllo delle coste e delle aree protette».

(Unioneonline/s.s.)

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