Chi è abituato ad associare l'Isola al mare - residenti compresi - e vede un suggestivo scorcio del Flumendosa, del Gusana o del Coghinas può sorprendersi. Siamo in Sardegna? La verità che ci sono tante Sardegne , bisogna solo scoprirle e valorizzarle.

Certo, il turismo dei laghi a queste latitudini è una nicchia, lo alimentano imprenditori coraggiosi. Funziona, nonostante mille difficoltà. Ce ne sono quaranta, di laghi, in Sardegna e sono tutti artificiali tranne uno, il Baratz. Sono nati per combattere la grande sete e sono diventati luoghi bellissimi perché l'acqua si è insinuata tra paesaggi incantevoli.

IL PIONIERE SUL CEDRINO - Nanni Nieddu, dorgalese, è uno dei pionieri.

"Sono un allevatore e solo con le pecore non riuscivo a campare", racconta.

"Era il '98, un giorno vidi due turisti tedeschi in canoa sul lago Cedrino, sul quale si affacciano i miei terreni, e mi dissi che se arrivavano dalla Germania per godere di quel posto quella sarebbe stata la mia strada. Chiesi un finanziamento al Gal delle Barbagie, comprai dieci canoe e iniziai. Oggi le canoe sono 60, ho un battello elettrico e un agriturismo (Canales) con dieci stanze che lavora da marzo a ottobre e l'azienda agricola che produce ciò che serve".

IL COGHINAS - Giosuè Serreli ha un chiosco sulla foce del Coghinas e un battello che naviga per circa sette chilometri.

"Facciamo soprattutto birdwatching e lavoriamo in bassa stagione con le scolaresche e con gli stranieri (inglesi, tedeschi, spagnoli, francesi e olandesi) da maggio a ottobre, mentre ad agosto arrivano gli italiani. Il nostro è uno dei pochi posti dove si puo vedere il pollo sultano e dove si possono ammirare 9 specie di aironi in barca o in bici, grazie alla pista ciclabile lunga 15 chilometri. Criticità? Tante: i politici parlano di turismo sostenibile ma non sono conseguenti".

LA BELLEZZA DELL'OMODEO - Daniel Fadda, presidente della pro loco di Bidonì, ha un'attività nel lago Omodeo (Sos oros de su lagu). Lavora discretamente ma sottolinea alcune difficoltà: la garanzia del livello costante di acqua nel bacino, la mancanza di attracchi. Però va avanti: noleggio di canoe (anche di notte), gommoni, sci nautico. Il resto lo fa il circolo nautico Sorradile con le escursioni in battello.

"La zona è poco attrazzata e stiamo iniziando ora con l'albergo diffuso, di approdi ne hanno fatto uno a Ghilarza con soldi pubblici ma non l'hanno terminato. Aiuti? Servono, ma prima dobbiamo essere noi a crederci e a progettare".

SPORT E NATURA - Attorno ai laghi fioccano attività, anche agonistiche. Campionati di canoa ma anche di wakeboard, come a Isili e nel piccolo lago Su Casteddu sulla diga sulcitana Medau Zirimillis.

LE POTENZIALITÀ DI GAVOI - Giovanni Cugusi, sindaco Gavoi, è grato al lago di Gusana attorno al quale sono nati tre alberghi, ristoranti, un campeggio e un centro sportivo con un porticciolo per la verità poco sfruttati e non sempre funzionanti.

"Stiamo cercando di far ripartire il camping e l'attività del noleggio delle canoe ma abbiamo bisogno di imprenditori che credano nelle potenzialità del turismo interno. Deve crederci anche chi vive qui".

TROPPE DIFFICOLTÀ - Sul suggestivo lago del Temo si affaccia Monteleone Rocca Doria. Il sindaco, Antonello Masala, vorrebbe sfruttarlo di più ma davanti a sé vede solo problemi.

"Per fare uno stabilimento, navigare, pescare, accedere ci vogliono mille autorizzazioni e bisogna muoversi in una giungla di norme e competenze. Pensi che se un turista vuole venire a pescare non lo può fare perché servirebbe un'autorizzazione temporanea che non esiste. Ci sono imprenditori che vorrebbero avviare delle iniziative ma sanno nemmeno a chi rivolgers. Per fare impresa si devono creare le condizioni, così è impossibile".

IL GESTORE ENAS - In effetti cinque assessorati regionali, le sovrintendenze, i comuni e l'Enas, che gestisce quasi tutti i bacini artificiali, sono tanti.

"Due anni fa abbiamo varato un regolamento sulle attività che possono essere svolte ma siamo in zone demaniali che hanno le loro regole", dice il presidente dell'Ente Giovanni Sistu.

Il livello dei bacini? Quello è un altro problema. Siccità o non siccità, gran parte non sono stati collaudati. E devono essere svuotati quando si riempiono un po'.

Fabio Manca

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