Nelle celle frigo dei centri regionali della Sardegna ci sono più fiale di vaccino anti-Covid di Moderna che di Pfizer, e si corre il rischio che le scorte del secondo vadano ad esaurirsi e ci sia invece sovrabbondanza del primo. L’uno o l’altro per il cittadino non fanno differenza ma le difficoltà emergono poiché tanti rifiutano l’iniezione eterologa e pretendono di scegliere, rallentando le file e a volte rinunciando persino alla terza dose.

A livello nazionale le fiale sono 5,4 milioni: 3,3 sono quelle di Moderna (in realtà sono poi il doppio perché per il terzo richiamo ne viene usata la metà), tutte con relativa scadenza.

“Stiamo riscontrando rallentamenti dovuti proprio alle persone che non vogliono fare Moderna - spiega Gabriele Mereu, responsabile della Vaccinoprofilassi dell'Ats Sud Sardegna - I Pfizer stanno scarseggiando, dunque stiamo utilizzando Moderna per terze e prime dosi, e Pfizer per le seconde”.

I vaccini, sottolinea, “sono assolutamente identici, sono entrambi a mRna, lo shift è consigliato e l'efficacia è pari, non è accettabile la ‘contrattazione’. Stanno succedendo episodi imbarazzanti, venti minuti di braccio di ferro con persone convinte di saperne più dei medici, e tutto questo causa difficoltà al buon funzionamento del nostro hub. Vorrei fare un appello a tutti gli utenti: fate tranquillamente la terza dose con il Moderna anche se in precedenza ne avete ricevuto un altro, non perdete il turno e l'opportunità di rafforzare la vostra protezione dopo cinque mesi, dovete fidarvi di quanto hanno stabilito le autorità sanitarie, la campagna deve accelerare non frenare, e dobbiamo essere tutti più al sicuro sotto le feste”.

(Unioneonline)

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