Secondo l'accusa avrebbero chiesto percentuali sulle corse. "Dimostreremo in sede dibattimentale come i nostri assistiti hanno semplicemente risposto alle esigenze di una clientela molto facoltosa che chiedeva limousine e non semplici taxi", ha spiegato Nicola Di Benedetto legale di uno dei quattro portieri. "Le accuse nei confronti dei nostri assistiti - ha aggiunto Di Benedetto - nascono dalla concorrenza fra tassisti e ditte che si occupano di noleggio con conducente, in questo scontro son finiti i portieri, accusati di preferire queste ultime ai tassisti".

L'indagine ha preso il via nel 2008 quando i portieri, secondo gli inquirenti, avrebbero preteso mance per privilegiare qualche autista. Nel banco degli imputati son finiti Gabriele Garbati, portiere d'albergo originario di Cagliari, di 67 anni, che sino al settembre 2006 aveva prestato servizio al Cala di Volpe, il suo successore Federico Barbarossa, un genovese di 54, e i colleghi Roberto Marin, cagliaritano di 63, e l'arzachenese Domenico Columbano, di 51, attuali responsabili del ricevimento dei resort Romazzino e Pitrizza.

Per tutti l'accusa è di concorso in estorsione ai danni di una decina di tassisti costretti a pagare per esser inclusi in una "lista preferenziale" di conducenti da convocare quando i clienti degli hotel chiedevano il servizio limousine.

Negli atti si parla di una percentuale sui viaggi dal 18 al 25%. Secondo l'inchiesta delle Fiamme Gialle di Olbia e Palau, coordinata dalla Procura della Repubblica, i tassisti che si rifiutavano di pagare venivano esclusi dal giro. Uno dei portieri, Gabriele Galbiati, deve anche rispondere di evasione fiscale: "in questa vicenda è emerso anche il discorso delle 'mance' che in un ambiente esclusivo come la Costa Smeralda possono anche esser considerevoli, trattandosi però di un settore non normato dal diritto, è possibile che questi introiti potrebbero esser visti come non giustificabili anche se rientrano in un attività legata a quella del portiere e perfettamente lecita", ha spiegato l'avvocato Di Benedetto. Il processo è stato fissato a Tempio il 24 ottobre.
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