Continua nell'Isola la corsa alla tassa di soggiorno.

A ingrossare l'elenco dei Comuni che la applicano ci sono adesso anche Dorgali, Siniscola, Posada, Golfo Aranci, Castelsardo, Stintino, Sant'Antioco e Olbia.

Altri municipi, che avevano già introdotto in passato l'imposta per i turisti che soggiornano in hotel, camping e b&b, hanno deciso di ritoccarla. Altri ancora di vararla, ma a partire dal 2019.

In totale quest'anno in Italia saranno un centinaio le città e i paesi che la inaugurano, mentre nell'Isola complessivamente dovrebbero aver raggiunto quota venticinque.

Il provvedimento non sembra avere un "colore" politico, tanto che è stato approvato da amministrazioni di sinistra, di destra e cinquestelle.

Anche Cagliari sta pensando di introdurla: "Noi abbiamo la bozza pronta, ma prima di partire ne stiamo discutendo con le associazioni di categoria, che giustamente chiedono misure più stringenti per combattere l'abusivismo. Inoltre, stiamo valutando le esenzioni, per studenti, anziani, accompagnatori per l'assistenza sanitaria, eccetera", ha detto il sindaco Massimo Zedda.

"Abbiamo calcolato che con la tassa, per dodici mesi, potremmo incassare tra i 700mila e il milione di euro all'anno".

Denaro che altrove, nei Comuni dove è già una realtà, ha permesso alle amministrazioni di realizzare lavori pubblici importanti. Come nel caso di Alghero, che lo scorso anno ha potuto contare su 1 milione 300mila euro, impiegati per la manutenzione del verde pubblico, la riqualificazione del teatro civico e per il Sio, il sistema integrato dell'ospitalità.

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