Confermata la condanna a sei anni e quattro mesi per l'ex sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu.

La Corte d'Appello di Cagliari, dopo una breve camera di consiglio durata pochi minuti, ha accolto la richiesta della sostituta procuratrice generale Maria Grazia Genoese e confermato integralmente la sentenza di primo grado nei confronti dell'ex primo cittadino, accusato di aver preteso favori sessuali da donne assistite dai servizi sociali del suo paese in cambio degli aiuti economici assegnati dal Comune.

In primo grado, il Tribunale presieduto dal giudice Mauro Grandesso lo aveva assolto dall'accusa di corruzione per una presunta mazzetta pagata da un'azienda che aveva in mente di realizzare un progetto a Portoscuso.

A costargli 6 anni e 4 mesi di carcere erano invece state le accuse legate ai favori sessuali dalle quali oggi gli avvocati difensori Ivano Iai e Giuseppe Andreozzi hanno cercato di scagionarlo, provando a smontare le accuse sia nei fatti che in diritto.

L'inchiesta che aveva portato all'incriminazione di Puddu era stata condotta dagli uomini della Forestale coordinati dal commissario Ugo Calledda, delegati dal sostituto procuratore Daniele Caria.

L'inchiesta era nata proprio dall'ipotesi della tangente, ma poi erano emersi i presunti favori sessuali. L'accusa di aver ricevuto la mazzetta è caduta già in primo grado, mentre la condanna era arrivata per le contestazioni legate alle prestazioni sessuali pretese in cambio degli aiuti.

Oggi la conferma integrale di quella sentenza da parte della Corte d'appello presieduta da Claudio Gatti che ha chiesto 90 giorni per depositare le motivazioni.
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