Carloforte e La Maddalena in Sardegna. Ma anche Eolie in Sicilia, Ischia in Campania, Elba in Toscana. Realtà unite dal mare e dal fatto di essere isole minori. E dalle difficoltà imposte dai nuovi provvedimenti anti-Covid, che con il “super pass” obbligatorio sui traghetti rischiano di penalizzare eccessivamente la libertà di movimento.

La deroga di un mese per studenti e malati non basta. Per questo gli abitanti sono scesi nei porti per manifestare, uniti dallo slogan "Isolani sì, isolati mai. Ridateci la nostra strada".

La protesta, tra striscioni e passeggiate lungo moli e banchine, accomuna 6 comitati. Obiettivo: chiedere una deroga al decreto legge che da oggi prevede l'uso del green pass rafforzato sui traghetti.

Non è una mobilitazione no vax, precisano gli organizzatori. Ma un "sos per non rimanere confinati".

"Abbiamo ottenuto qualcosa - spiega il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni - come amministrazione siamo stati i primi a sollevare questo problema. Ma non basta: per muoversi sulla terraferma esistono modi alternativi per spostarsi. Noi, per raggiungere la madre isola non possiamo evitare il traghetto e andare a nuoto".

La proposta, dunque, è quella di utilizzare solo il Green pass semplice. Il presidente del comitato locale Riziero Moretti chiede alla compagnia navale di far entrare i passeggeri nei traghetti: "Tutti possono salire sui treni - ha spiegato - non vedo perché non nei traghetti. Una volta a bordo poi ci potranno essere i controlli che prevedono la multa. Ma per favore, consentite a tutti di raggiungere o vedere i propri cari dall'altra parte del mare".

Solo su 4 delle 87 isole minori - spiegano i comitati - abitate esistono presidi ospedalieri. "La situazione è drammatica, si profila il sequestro di persona per chi non può mostrare il lasciapassare perché è scaduto, ha fatto solo la prima dose e non sono trascorsi 15 giorni, non vuole o non può vaccinarsi".

Chi protesta sottolinea casi di necessità per motivi di salute, lavoro, studio, ricongiungimento familiare. "A Lipari ci sono malati oncologici che non possono più curarsi, a Carloforte madri che non possono più rivedere i loro figli, all'Elba chi non può assistere i genitori anziani, rimasti sulla terraferma". 

(Unioneonline/v.l.)

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