Una struttura da oltre 300 posti letto divisi in sei aree specialistiche, all’interno di una superficie costruita di circa 45mila metri quadri e una superficie totale (compresi i parcheggi, le aree verdi e quelle interne) di circa 100.000 metri quadri.

Sono le caratteristiche del nuovo ospedale da realizzare nel Sulcis Iglesiente, contenute nello studio di fattibilità presentato da Ares nel corso di un tavolo tecnico convocato nella sede di Cagliari, in via Piero Della Francesca.

«Lo studio – spiega una nota della Regione - è stato realizzato dal gruppo di lavoro interno all’Ares e propone una bozza articolata su tre aspetti: la fotografia della situazione attuale sotto il profilo demografico e assistenziale nell’area di competenza dell’Asl 7; le caratteristiche del nuovo ospedale; il passaggio dalla fattibilità alla progettazione».

«All’interno dell’obiettivo generale dei quattro nuovi ospedali della Sardegna – dice il governatore Christian Solinas – il nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente rappresenta una priorità nella priorità. A fronte di una carenza di personale sanitario che oggi più che mai è un problema nazionale, l’attuale configurazione dei tre ospedali del presidio unico, Sirai, Santa Barbara e Cto, non consente una gestione ottimale delle risorse, con inevitabili ricadute sull’assistenza e sugli stessi operatori. Il nuovo ospedale rappresenta un’opportunità di rilancio per i servizi e l’assistenza nell’area. Un Dea di primo livello che dovrà trovare collocazione in una posizione baricentrica, ben collegata dal punto di vista viario e idonea all’atterraggio dell’elisoccorso, una struttura moderna e tecnologicamente in linea con gli standard più avanzati».

LA NUOVA STRUTTURA – Secondo lo studio presentato dall’Ares, il dimensionamento del nuovo ospedale, tarato sulla base dell’attuale rete ospedaliera e il fabbisogno sanitario (valutato anche sulla base della mobilità passiva) prevede una struttura con 329 posti letto in sei aree dove troveranno spazio la terapia intensiva, la cardiologia, l’unità coronarica, la gastroenterologia, la nefrologia, la neonatologia, la neurologia, l’oculistica, l’oncologia, l’otorinolaringoiatria, la pneumologia, la psichiatria, l’urologia, la chirurgia, la medicina generale, l’ortopedia e traumatologia, l’ostetricia e ginecologia, la pediatria, la lungodegenza, la riabilitazione oltre a 10 sale operatorie, il pronto soccorso e i servizi ad alta tecnologia della diagnostica per immagini, i laboratori, la farmacia e i servizi generali. L’area, come detto, non dovrà quindi avere una superficie inferiore ai 10 ettari.

I COSTI – Il costo stimato, tenuto conto dei servizi previsti e del costo a posto letto e per le tecnologie biomedicali previste, è di poco meno 200 milioni di euro esclusi l’iva e gli oneri di urbanizzazione, progettazione e sicurezza che saranno valutati in seguito.

VILLAMASSARGIA? – «Lo studio realizzato dall’Ares sarà messo a disposizione di tutti i sindaci del territorio e la scelta dell’area sarà condivisa – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria – ma dovrà rispondere alle caratteristiche che abbiamo indicato: un’area, preferibilmente pubblica, baricentrica, connessa alle viabilità principali, idonea sotto il profilo idrogeologico e non soggetta a vincoli dei beni culturali e ambientali. Oggi abbiamo avuto modo di esaminare una prima proposta, avanzata dal sindaco di Villamasargia, presente all’incontro, che sembrerebbe rispondere a questi criteri. Valuteremo attentamente qualunque proposta proveniente dal territorio avendo ora una base tecnicamente valida rappresentata dallo studio di Ares».

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