"Ci hai imbrogliato, abbiamo creduto nel tuo piano di riorganizzazione, ma ci siamo trovati di fronte allo sfascio della nostra Sanità.

Uniamo le forze per evitare lo spostamento selvaggio del personale, l'accorpamento e la chiusura dei reparti e la trasformazione degli ospedali in ambulatori.

Perché il gioco è chiaro: si vuole arrivare alla chiusura dei servizi attraverso la mancanza dei numeri".

È l'urlo dello strappo fra la Fials e la dirigenza Asl lanciato questa mattina a gran voce dal segretario provinciale del sindacato autonomo Teresa Agus dopo aver radunato, davanti al Cto di Iglesias, un centinaio di persone, fra dipendenti dell'azienda sanitaria sulcitana, associazioni di volontariato, qualche sindaco del Sulcis Iglesiente e alcuni rappresentanti politici del territorio.

Cittadini assenti anche questa volta per il sit-in che la Fials, dopo mesi di silenzio, ha indetto per rilanciare e associarsi alla protesta che in tanti (fra comitati e associazioni) avevano portato in piazza già due anni fa: "Ci siamo sbagliati, gli avevamo dato fiducia", ha spiegato Agus riferendosi all'ormai dimissionario commissario Asl 7 Antonio Onnis che dal 2 gennaio - con la nascita della Asl unica regionale - andrà a dirigere quella che prenderà il nome di "Area socio sanitaria locale" di Sanluri.
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