È saltato l'appuntamento previsto all'ospedale Cto di Iglesias (per il pomeriggio di oggi) per individuare i locali atti a ospitare i 4 posti letto Covid di "prossima attivazione", come era testualmente scritto nelle comunicazioni interne della Assl.

Note che ieri, a ventiquattr'ore dal sopralluogo, avevano suscitato la dura reazione del sindaco, Mauro Usai e di Efisio Aresti, segretario territoriale della Uil-Fpl, il quale (attraverso "L'Unione Sarda") aveva invocato l'intervento della Regione per la rimozione dei vertici Assl.

"Abbiamo appreso che il sopralluogo è saltato e ora attendiamo, come amministrazione, di essere coinvolti", è il commento che il sindaco di Iglesias ha fatto stasera.

Mentre Efisio Aresti è convinto di un fatto: "La nostra presa di posizione ha bloccato questo assurdo progetto. Ora dobbiamo lavorare affinché l'ospedale Cto possa essere pienamente operativo: al momento è l'unico della Sardegna dove è fortemente penalizzata l'attività chirurgica".

Su questo punto si sofferma Michele Ennas, consigliere regionale della Lega: "La volontà è tornare al più presto a garantire l'operatività del Cto, oggi ridotta".

Per quanto riguarda l'attivazione (che definisce eventuale) di posti Covid aggiunge: "è in corso una valutazione sulle strutture del Santa Barbara, considerata anche la presenza di altri servizi ospedalieri che devono continuare a lavorare in totale sicurezza".

Ennas aggiunge che i dati nel Sud Sardegna tendono ad escludere la necessità di un utilizzo della struttura per il trattamento diretto dei pazienti. Si guarda, invece, a un "ruolo attivo nella gestione territoriale dell'emergenza che mano a mano si sta configurando e a cui è collegata l'attivazione di una serie di servizi". Uno di questi è l'Unità Speciale di Continuità Assistenziale (USCA) "per cui è in corso l'individuazione di locali idonei presso il Santa Barbara di Iglesias e che fungerà da riferimento per il territorio del Sulcis-Iglesiente".
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