Pestato a morte per uno spinello a Capoterra, 46enne in cella: dovrà scontare la pena residua di 7 anni e mezzo
Ignazio Siddi è stato prelevato dalla comunità terapeutica "Casa Emmaus": due anni fa la condanna per la morte di Vincenzo Crisponi
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Ignazio Siddi, unico condannato per la morte di Vincenzo Crisponi, torna in cella.
I carabinieri della stazione di Iglesias hanno eseguito a carico del 46enne, residente a Capoterra ma di fatto domiciliato a Iglesias nella comunità terapeutica "Casa Emmaus", un ordine di carcerazione trasmesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.
L'uomo è stato portato nel carcere di Uta dove dovrà scontare la pena residua di sette anni, 5 mesi e 11 giorni di reclusione poiché riconosciuto colpevole dei reati di lesioni personali e omicidio preterintenzionale. Il secondo arrestato, l’amico e compaesano Francesco Farigu, due anni fa è stato assolto con formula piena "per non aver commesso il fatto".
IL PESTAGGIO – La vicenda risale al 13 febbraio 2018. Quel giorno i carabinieri del Radiomobile di Via Nuoro, allertati dalla centrale operativa di Cagliari, erano giunti in via Sebastiano Satta a Capoterra e qui avevano trovato il 56enne riverso a terra.
Crisponi poco prima era stato aggredito e violentemente malmenato per una banale disputa su uno spinello. Due persone erano state presto rintracciate dai militari operanti. Siddi era proprio lì vicino: vedendo i carabinieri aveva tentato di disfarsi di un taglierino e di un coltello gettandolo in un cassonetto dei rifiuti.
Per Crisponi purtroppo non c’era più nulla da fare: i sanitari non sono riusciti a rianimarlo, aveva avuto un infarto. I rilievi sul luogo del delitto erano stati eseguiti da personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cagliari.
(Unioneonline/D)