Per Maura Murgia e tutto il suo “priorato” quella di domenica 2 febbraio sarà una giornata veramente speciale. Una domenica della Candelora attesa fin dal 19 marzo scorso quando, nel corso della festa di San Giuseppe, la Priora (o Priorissa) uscente Loredana Concas l’aveva indicata come “Sa Sutta (o Sa Sutta Priorissa), cioè colei che sarebbe divenuta la nuova Priora e dunque la principale protagonista della sentitissima festa religiosa de s’Incresiu, che si tiene ogni anno a Musei il 2 febbraio. Una ricorrenza antica con la quale si commemora l’atto di purificazione della Madonna o anche, secondo la tradizione ebraica poi fatta propria dal Cattolicesimo, la presentazione del Gesù, allora in fasce, al tempio di Gerusalemme. Quella de s’Incresiu è una festa religiosa importantissima nel piccolo paese della valle del Cixerri, un evento atteso tutto l’anno la cui modalità di celebrazione non sembra avere eguali equiparabili (i motivi sono ignoti) nel resto del Sulcis Iglesiente.

Sindaco in fascia tricolore ed amministrazione comunale vi prendono parte così come associazioni e gruppi vari ed è usanza che tutti si affaccino all’uscio di casa ad osservare e commentare le varie tappe delle processioni. S’incresiu è infatti la “festa delle feste” per la maggior parte dei museghesi, una ricorrenza ben più importante anche della festa patronale di Sant’Ignazio di Loyola e che arriva a rivaleggiare (anche per le spese che in genere si sostenevano in passato) con un matrimonio. Fino a qualche decina di anni fa organizzarlo era diventato forse anche un modo per distinguersi ed ostentare: le cronache raccontano di feste della durata anche di tre giorni con pranzi e cene luculliane. Non mancava chi chiedeva prestiti e s’indebitava per ben figurare. In tempi più recenti certi eccessi sono scomparsi anche se la ricorrenza continua ad essere la più attesa ed importante come dimostrano i dati dell’archivio storico comunale: dal 1710, anno in cui è nata la tradizione, s’Incresiu non ha mai mancato di essere celebrato, nemmeno in occasione dei conflitti mondiali. Nino Ollosu, ex dipendente comunale e memoria storica del paese anche grazie alla continua consultazione dell’archivio storico comunale, lo sa bene: “L’archivio presenta come resoconto negli anni tantissimi riferimenti a s’Incresiu, soprattutto legati alle spese già sostenute e da sostenere per le varie incombenze. Anche in tempo di guerra non mancano annotazioni legate alle economie necessarie per mettere in piedi dignitosamente la ricorrenza. Non si sa perché la festa de s’Incresiu si sia sviluppata in modo così solenne e dettagliato solo nel nostro comune ma quel che è certo è che a livello d’importanza dopo il matrimonio ed i figli, per ogni museghese c’è proprio s’Incresiu. Io stesso ho preso parte al rito esattamente 30 anni fa quando mia moglie Beatrice divenne Priora”.

Domani con s’Incresiu, Maura Murgia concluderà la sua esperienza e verrà registrata agli atti come la 315sima Priora in assoluto. Nel rito sarà affiancata dal marito Gianni Saba, ovvero il Priore (anche se i puristi contestano il nominativo sostenendo che la dicitura sia “marito della Priora”), dalle due “Oberaias” Giada Trastu e Federica Brodu e da “Sa Sutta”, ovvero la prossima Priora Alessandra Pittau. Tante donne per una solenne celebrazione religiosa tutta al femminile (anche il Priore, pur importante, risulta un aiutante) nella quale per convenzione Priora e Sutta devono essere sposate e con figli mentre Is Oberaias devono essere nubili. “Non vedo l’ora - dice Maura Murgia - svolgere il ruolo della Priora è un gran privilegio. Vogliamo che sia una grande festa e che si onori a dovere la Madonna”. Come per tutte quelle che l’hanno preceduta, Maura Murgia ha dovuto svolgere i compiti attribuiti alla Priora fin dalla nomina del 19 marzo scorso: insieme a sa Sutta (che la affianca per imparare) si è occupata di pulizie e della cura degli arredi, dei fiori e di ogni altra necessità in chiesa legata ad ogni ricorrenza religiosa. Un onere non da poco che si conclude proprio il 2 febbraio con la festa de s’Incresiu: «Divenire Priora - spiega Maura Murgia - significa mettersi al servizio della comunità. Di certo questo anno non ci è pesato, anche perché in tanti ci hanno dato una mano».  La festa prenderà il via domani alle 11 con un cerimoniale particolare e ricco di scrupolose prescrizioni da seguire. Si inizia con delle piccole processioni di casa in casa (tutte con annessi piccoli banchetti) fino a raggruppare l’intero Priorato nell’abitazione della Priora che poi consegna alle altre donne delle candele ed anche, a seconda dei loro ruoli, una torta, due candide colombe e una caraffa di vino che fungeranno da doni per la Madonna. Dopo l’arrivo degli inviati ci si reca in corteo in chiesa dove, osservando rigidi rituali, si arriva all’accensione da parte della Priora delle candele per la Madonna, rappresentata da un simulacro (con Gesù in braccio) adagiato su un baldacchino addobbato a festa. Il Corteo con il simulacro al seguito compie poi dei giri intorno alla chiesa (secondo tradizione se le candele del simulacro restano accese ci saranno buoni auspici) e rientra per la santa messa. Al termine, saluti, abbracci, commenti, volo delle colombe ed il via ai festeggiamenti con un grande pranzo conviviale al quale parteciperanno 150 invitati. Poi, il 19 marzo, l’incarico di Priora passerà ufficialmente ad Alessandra Pittau che sarà affiancata dal marito (Priore) Giuseppe Meloni.

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