Le ingenti piogge di ieri non hanno tardato a causare guai in un territorio, quello di Musei, che ormai è costretto a fare la conta dei danni ogni volta che si verifica una precipitazione atmosferica, anche non consistente.

Lo straripamento del Cixerri ha provocato danni in tutta l'omonima vallata mettendo in ginocchio una quindicina tra allevatori e coltivatori. Tra le aziende più colpite, c'è quella di Giuseppe Cualbu, in località Babiemma, un grande piana racchiusa tra il tracciato ferroviario e il fiume Cixerri: circa 100 ettari appena seminati ad avena di cui una cinquantina invasi completamente dall'acqua del Cixerri.

"È tutto marcito - osserva sconsolato - e anche dopo il deflusso dell'acqua occorrerà bonificare dal fango e dai tanti rami, sporcizia e detriti che il fiume e i vari rigagnoli scaricano, per via della pendenza, sempre da queste parti. Stamattina, temendo il peggio, ho duvuto spostare di gran fretta il mio gregge da un terreno vicino invaso dall'acqua".

Il terreno allagato in cui Giuseppe Cualbu teneva il suo gregge di pecore (foto Simone Farris)
Il terreno allagato in cui Giuseppe Cualbu teneva il suo gregge di pecore (foto Simone Farris)
Il terreno allagato in cui Giuseppe Cualbu teneva il suo gregge di pecore (foto Simone Farris)

Una situazione, a sentire il mondo delle campagne che ormai si verifica ormai ogni anno con gravi perdite a cui si somma la rabbia, dice Cualbu, "per un insopportabile scaricabarile tra le Istituzioni che dovrebbero occuparsi di curare il territorio".

In compagnia di Cualbu c'è il sindaco Antonello Cocco, pronto a inviare una richiesta urgente d'incontro alla Regione per tentare di risolvere la situazione.

"Da due anni - sostiene - scrivo all'assessore regionale all'Agricoltura senza ricevere risposta. Questo è un territorio particolare dove, a causa della pendenza, vengono ad accumularsi non solo le acque dei fiumi e fiumiciattoli di Musei ma anche quelle di di alcuni corsi d'acqua di Domusnovas e Villamassargia. La cura del territorio con irrobustimento degli argini dei fiumi, bonifiche sui canali e soluzioni per evitare l'accumulo d'acqua, dovrebbe essere una priorità e invece assistiamo impotenti ogni volta a questo spettacolo. Se nessuno - è l'appello del primo cittadino - intende occuparsi di questo territorio diano a noi i fondi e saremmo noi stessi a provvedere alle opere necessarie".

Simone Farris
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