Non sapere usare il computer, per molti anziani, si sta tramutando in una odissea: c'è il rischio di sentirsi tagliato fuori dal mondo e di perdere servizi essenziali, persino l'accesso alla pensione.

E non si tratta di pensioni normali, ma di quelle minime integrate da modesti vitalizi.

L'ODISSEA - Lo sanno bene tutti gli anziani di Carbonia che, negli ultimi giorni, si sono visti costretti a fare la spola fra l'Inps e il Caf (Centro assistenza fiscale) con in mano una busta sigillata con su scritto un termine divenuto incubo: il Pin.

È il codice che un pensionato deve inserire nel sito web dell'Inps per trasmettere, seguendo le procedure, i dati reddituali (ed altri) relativi al 2016 affinché si possa beneficiare della pensione minima e delle eventuali integrazioni.

"E chi non ha il pc perché non lo sa usare?", sbottano Libero Mancosu e Salvatore Lai, 72 anni ciascuno, che in questi giorni hanno stretto amicizia durante l'infinito girovagare tra gli uffici alla ricerca di qualcuno che possa utilizzare il Pin consegnato loro.

"Per un giovane che sa usare il computer le operazioni sono velocissime ma per noi sono impossibili - rivela Libero Mancosu - devo svolgere le mie pratiche e quella della mia compagna disabile, all'Inps mi hanno dato questo Pin da portare al Caf dove, però, ci hanno risposto che non spetta a loro procedere". Mancosu si è addirittura rivolto alla Polizia municipale.

I TEMPI - I pensionati dovrebbero quindi chiedere aiuto a parenti. Ma che si fa se nessuno in famiglia risolve il problema? "È impensabile - riprende Salvatore Lai - che chi non ha un pc, e alla nostra età siamo tanti, rischi di non riuscire a prendere la pensione".

Rischio concreto: i termini delle domande scadono a febbraio 2018.
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