Sei mesi dopo il naufragio, il relitto del cargo Cdry Blue si prepara a lasciare la scogliera di Capo Sperone a Sant'Antioco.

La Resolve Marine, una ditta statunitense specializzata nei recuperi navali, ha infatti vinto l'appalto per la rimozione, che inizierà tra il 22 e il 23 giugno. I pezzi della nave potrebbero poi essere portati al cantiere San Giorgio a Genova, lo stesso dove è stata demolita la Costa Concordia.

Da quanto si apprende, l'imbarcazione, incagliatasi sulle coste del Sulcis il 21 dicembre scorso a causa di una burrasca (VIDEO), verrà "tagliata" in pezzi e poi smantellata.

Per completare il lavoro ci vorranno circa due mesi.

Un progetto seguito con attenzione dai Ministeri dell'ambiente e dei Trasporti, dall'Ispra e dall'assessorato regionale dell'Ambiente, che hanno studiato un piano dettagliato affinché durante i lavori venisse garantita la salvaguardia dell'ambiente e di due fattori in particolare: la posidonia marina e la tutela del falco della regina che nidifica nella zona in cui si è incagliato il mercantile.

In questi mesi, inoltre, ogni giorno la Guardia costiera ha costantemente monitorato, via mare e via terra, il relitto, per controllare eventuali sversamenti di sostanze inquinanti residue, dopo lo svuotamento avvenuto nel mese di gennaio, non senza difficoltà.

"Sono soddisfatto del lavoro svolto e dell'attenzione che è stata posta a livello istituzionale sulla vicenda seguita con attenzione passo dopo passo", commenta il sindaco di Sant'Antioco, Ignazio Locci. "Si è prestata - aggiunge - la massima attenzione all'ambiente. Una volta che la nave sarà rimossa verificheremo se ci sono stati danni particolari".

(Unioneonline/l.f.)
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