Città affollata da scolari e studenti che, insieme a insegnanti, genitori e rappresentanti di associazioni, dicono no al bullismo.

Tutti insieme protagonisti della giornata di sensibilizzazione contro un fenomeno assai diffuso e, spesso, tenuto nascosto per paura e vergogna.

Proprio per questo l'associazione "Tutto cambia", con il patrocinio del Comune e il coinvolgimento dei bambini della 5 B di Serra Perdosa e degli studenti del liceo Baudi di Vesme, ha dato vita al flash mob che si è sviluppato tra piazza Sella, corso Matteotti e piazza Lamarmora.

Un'iniziativa (che ha visto la partecipazione anche dei bambini delle elementari di Nebida e delle scuole di ballo "Feel good" e "Last dance power") organizzata nell'ambito della seconda giornata nazionale contro il bullismo, ma che fa parte di un percorso educativo portato avanti dall'insegnante-regista Christian Castangia.

"Il messaggio da trasmettere è quello della non violenza", precisa Castangia, che ha ricevuto alcune critiche per aver sistemato la bandiera della pace sul monumento dedicato a Quintino Sella.

Un gesto simbolico, quello di issare nel punto più alto della piazza la bandiera multicolore.

In netta contrapposizione al nero che identificava il bullismo quale fenomeno da contrastare con metodi pacifici e il coinvolgimento dei ragazzi affinché, di fronte al bullo di turno, non si tengano tutto dentro ma si confidino con un amico, un compagno di classe, un insegnante o genitore. "Mi dispiace per la polemica - dice l'insegnante - ho profondo rispetto per la storia e i monumenti e il nastro usato era ecologico, abitualmente impiegato nelle installazioni d'arte. Nel mio gesto non c'era alcun intento irrispettoso, neppure verso lo scultore Sartorio. Anzi: a breve inizierò a girare alcune scene del mio cortometraggio all'interno del cimitero monumentale, dove ci sono le sue opere".
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