Il "Reis" (reddito di inclusione sociale) non è ancora partito ma, nel frattempo, sono già cessati quei progetti che garantivano una boccata d'ossigeno a un centinaio di iglesienti disoccupati.

Quelli delle povertà estreme, per la precisione, attraverso i quali un esercito di cento disoccupati (a rotazione, per tre mesi) garantiva (in cambio di 300 o 450 euro) la guardiania di impianti sportivi, le pulizie in alcune strutture comunali, piccole manutenzioni nelle strade e aree verdi.

Dal 1 settembre è tutto cancellato per via dell'istituzione del Reis: il Comune non ha più i fondi (veicolati dalla Regione) per offrire un'opportunità ai cittadini più sfortunati nei cantieri che rappresentavano un'occasione preziosa per lo stesso Ente.

"Un esercito di nostri concittadini non ha più nemmeno la speranza di poter lavorare per qualche mese, a rotazione", denuncia Alberto Cacciarru, presidente della commissione Servizi sociali.

"Il Reddito di inclusione sarà l'unica misura, a livello nazionale, di contrasto alle povertà e all'esclusione sociale. Non è pensabile dover aspettare che parta il Reis, il cui iter è condizionato all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, per riavere servizi essenziali quali quelli di cura del verde e del decoro urbano".

Cacciarru, per questo, ha pronta un'interrogazione urgente da presentare a sindaco e assessore.

Clorinda Forte, assessore ai Servizi sociali, fa sapere di avere manifestato preoccupazione alla Regione per l'interruzione dei finanziamenti che permettevano ai Comuni di attivare questi cantieri di lavoro. "Allo stesso tempo - dice l'assessore - stiamo cercando di trovare una soluzione per impiegare alcuni disoccupati nei servizi essenziali".
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