11 maggio del 1920: per Iglesias, e per tutto il mondo operaio, è una data che non si può dimenticare. Non a caso anche oggi gli studenti dell'istituto comprensivo "Eleonora d'Arborea" hanno fatto rivivere l'eccidio di 7 minatori con un impegno e partecipazione da mettere i brividi.

La lotta inizia già nei giorni precedenti quella tragica giornata di 97 anni fa. Una protesta alla quale la direzione mineraria risponde annunciando un taglio di 1 lira e 40 centesimi dallo stipendio dei lavoratori che partecipano alla manifestazione.

Dopo una trattativa fallita per chiedere all'azienda di ritirare il provvedimento, l'11 maggio i minatori decidono di scioperare e, in 3mila, si dirigono in piazza Municipio. La tensione è alle stelle, ci sono i primi tafferugli e non basta il tentativo di mediazione dell'allora sindaco Angelo Corsi: i carabinieri del re aprono il fuoco, per cinque lavoratori la morte è immediata, gli altri due muoiono poco dopo.

Dopo la rievocazione i minatori della Carbosulcis hanno deposto una corona d'alloro sulla lapide di via Satta. Poi il corteo verso il cimitero.

Accanto al sindaco Emilio Gariazzo, anche alcuni amministratori dei Comuni della valle del Rosa con i quali Iglesias ha siglato un gemellaggio che coinvolge anche le scuole.
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