Un'organizzazione semplificata, la partecipazione delle associazioni e un peso maggiore delle istituzioni locali.

Il Parco Geominerario segue la strada del rilancio. In attesa della pubblicazione sulla "Gazzetta ufficiale", il decreto di riforma incassa l'intesa tra ministri dello Sviluppo economico, dell'Istruzione e della Ricerca con quello per i Beni culturali. Un provvedimento per il quale sia la Regione sia le comunità del Parco si erano espressi positivamente.

A dare notizia dell'evoluzione del cammino è Salvatore Cherchi - coordinatore del Piano Sulcis che ha seguito per conto della Regione l'iter relativo allo stesso processo di riforma del Parco - il quale esprime soddisfazione per il risultato ottenuto, evidenziando "la leale cooperazione fra istituzioni".

La riforma dovrebbe portare a un rilancio concreto dell'attività del Parco Geominerario, da tempo in una condizione di stallo rispetto ai suoi obiettivi originari.

Lo stesso Cherchi auspica che "le istituzioni territoriali procedano rapidamente alle nomine e a tutti gli atti di competenza al fine di rilanciare l'attività del Parco". In concreto, la riforma dovrebbe portare a una semplificazione della gestione e dei controlli ministeriali preventivi, favorire il maggior ruolo delle istituzioni territoriali nella gestione, la partecipazione delle associazioni.

Il coordinatore del Piano Sulcis giudica "di fondamentale importanza la riclassificazione del territorio del Parco in sub aree in funzione della rilevanza storica e culturale; i controlli saranno graduati in coerenza con un drastico alleggerimento della burocrazia.

Il Parco - conclude - estende la competenza all'intera Sardegna per la geologia, con ciò risolvendo una condizione per la permanenza nella rete mondiale dei parchi, riconosciuta dall'Unesco". C'è, ora, da augurarsi che il rilancio non sia limitato alle dichiarazioni d'intenti, ma diventi realtà.
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