Potranno trascorrere qualche ora a casa di famiglie iglesienti, mentre le loro mamme sono impegnate a imparare la lingua e seguire percorsi di integrazione. Per i bambini ospiti dello Sprar (servizio per richiedenti asilo e rifugiati) di Iglesias, gestito dall'associazione Casa Emmaus, sta per partire un progetto all'insegna dell'accoglienza.

Lo ha messo a punto l'assessorato delle Politiche sociali e dell'integrazione, con una formula sulla falsariga di quello che i nonni facevano in passato: accogliere, per qualche ora al giorno, i bambini dei vicini che avevano bisogno del loro aiuto, per svariate ragioni.

Il progetto che il Comune di Iglesias sta proponendo oggi è più istituzionalizzato e prevede la stretta collaborazione con il personale dell'assessorato, ma la finalità è la stessa: consentire a famiglie, coppie o single di aprire la porta della propria casa per accogliere, anche per poche ore al giorno, i bambini di quei genitori migranti impegnati a seguire corsi di apprendimento della lingua e coinvolti in progetti di integrazione.

Il progetto sarà, in una fase successiva, esteso anche ai bambini delle famiglie iglesienti che abbiano necessità di essere sostenute da questa forma di aiuto. Lo Sprar di Iglesias accoglie, al momento, una decina di bambini: il più piccolo ha appena 7 mesi, il maggiore 5 anni. Le famiglie provengono da Camerun, Costa D'Avorio, Algeria, Guinea, Mali.
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