Ottomila "azzardo-giocatori", di cui circa 650 veri e propri dipendenti. I numeri, riferiti a Iglesias, inquadrano il fenomeno come una vera e propria piaga sociale.

"Un'autentica tragedia", la definisce Giorgio Madeddu, medico e responsabile scientifico dell'associazione di volontariato Amici della vita, ricordando i dati drammatici che suggeriscono l'adozione di iniziative forti, tra cui lo stop alle licenze per le nuove sale da gioco e il ridimensionamento di quelle esistenti, con un programma decennale.

"Il fenomeno - incalza Madeddu - è a Iglesias, come nel resto del territorio, un'autentica piaga e tragedia sociale: i circa 650 azzardo-dipendenti spesso associano il gioco all'uso di alcol, droghe o psicofarmaci. Talvolta sono pazienti in 'doppia diagnosi', ovvero coloro che sono affetti anche da depressione, mania o disturbo della personalità. Un plauso al Comune per l'appoggio alle iniziative di sensibilizzazione proposte dall'associazione Crew, ma serve altro".

Poi cita i dati dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli: "In Sardegna si punta per 1 miliardo e mezzo di euro e ogni sardo investe, mediamente, 1000 euro all'anno. Iglesias spende 2 milioni e 750 mila euro in dodici mesi con il gioco d'azzardo e, sempre facendo una media, i 650 azzardo-dipendenti sottraggono alle proprie famiglie 3 mila euro all'anno con punte di 20 mila euro. Parliamo di intere pensioni".

Un fenomeno che, come evidenzia il medico, si trascina tante tragedie: povertà, disperazione, separazioni, suicidi, violenza. La risposta all' azzardo-dipendenza meriterebbe interventi a differenti livelli. Madeddu li elenca: trattamento con affiancamento al malato e alla sua famiglia superando lo stigma che porta alla clandestinità, impegno educativo finalizzato a coltivare la cultura dell'impegno, dello studio e del lavoro, valori alternativi al miraggio della fortuna facile, stop alle licenze per nuove sale d'azzardo e programmare nell'arco di un decennio un significativo ridimensionamento delle attuali, testimonianza delle istituzioni.

Come? "Lo Stato ridimensioni tutti i giochi apparentemente innocui quali schedine, gratta e vinci, lotto e similari; le Regioni e i Comuni legiferino e testimonino la scelta della sobrietà all'azzardo, non si fermino ad iniziative epidermiche".
© Riproduzione riservata