Dopo il provvedimento emesso dall'Egas, l'Ente di gestione dell'ambito in Sardegna, soltanto tre dei complessivi trentatré comuni sardi "ribelli" a Abbanoa, potranno continuare a gestire autonomamente le proprie risorse idriche.

Ma Fluminimaggiore, che dopo la riforma del 2005 ha continuato a gestire l'acqua della propria rete idrica consortile, non è tra i comuni "fortunati" e presto, potrebbe essere costretto a cedere gli impianti al gestore unico dei servizi idrici integrati.

"Anche se il verdetto finale non è ancora arrivato", ha spiegato il primo cittadino Ferdinando Pellegrini, "ma se anche dovessero venire a prenderci gli impianti con la forza, non cederemo mai la nostra acqua a Abbanoa".

I comuni che potranno amministrare ancora il proprio acquedotto, sono Siligo, Sinnai e Domusnovas. La concessione per loro è arrivata dopo il giudizio espresso dall'Avvocatura dello Stato, che riconosceva agli amministratori dei tre paesi i requisiti, per estromettere dalla gestione Abbanoa.

"Quello che non riesco a capire", ha aggiunto il primo cittadino di Fluminimaggiore, "è come il nostro caso non è mai preso in considerazione. La gestione comunale del servizio idrico è sempre stata portata avanti con efficienza, efficacia ed economicità, ovvero, rispettando i tre criteri essenziali stabiliti dalla recente normativa ministeriale, per continuare con la gestione autonoma. Da Cagliari però continuano a non lasciarci in pace".

In effetti, a Fluminimaggiore l'acqua non manca mai. E' un paese che vanta numerose sorgenti, che continuano ad alimentare la rete idrica. Gli utenti poi, pagano l'acqua in bolletta solamente 15 centesimi al metro cubo e nonostante il prezzo abbastanza conveniente per i cittadini, la gestione autonoma comunale ha addirittura prodotto in passato degli utili per le casse comunali.

"Stiamo in continuazione interloquendo con la Regione", ha assicurato Pellegrini, "al fine di risolvere al più presto questa vertenza. Continueremo a rivendicare il diritto a rimanere fuori dalla gestione di Abbanoa. Per questo siamo disposti ad andare avanti anche per vie legali, sempre tutelando gli interessi della comunità fluminese".
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