Non si fermano le polemiche sulle esercitazioni militari in Sardegna. A far sentire la loro voce ora sono i pescatori del Sulcis, che si vedono bloccati gli indennizzi per il fermo delle attività a causa delle operazioni di addestramento nel poligono di Capo Teulada, nel sud ovest dell'isola. Il problema sarebbe legato al blocco della piattaforma informatica attraverso la quale i comuni possono liquidare i ristori agli operatori della pesca. Già in stato di agitazione, si dicono pronti a protestare a terra o in mare, già dalla prossima settimana.

«Siamo all'oscuro di tutto e non sappiamo cosa abbia causato questa situazione anche se continuano a circolare alcune voci sul blocco dei fondi – spiega Luciano Marica, uno dei pescatori del Sulcis e storico portabandiera delle rivendicazioni degli operatori marittimi del Sulcis –. I tabulati con la suddivisione delle risorse sono arrivati a fine giugno e di norma in circa un mese vengono liquidati i fondi (circa 18mila euro per singolo imbarcato nelle marinerie di Teulada e Sant'Anna Arresi, ndr) ma stavolta non è stato così».

E se non i pagamenti non arrivano subito, spiega Marica, «verrà messo a rischio il lavoro di oltre 400 persone e se ne riparlerà nel 2024 con il rischio di vedere quei soldi tassati due volte, come già accaduto nei primi anni 2000. Aspettiamo una risposta al più presto dal ministero della Difesa».

Per il presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, Gennaro Scognamillo, «non è accettabile che per ragioni burocratiche, legate a contenziosi tra il Ministero della Difesa e personale al suo servizio o eredi dello stesso, sicuramente altrettanto legittimi, si debba penalizzare gli operatori di un settore economico fondamentale, già notevolmente esposti ai problemi congiunturali e strutturali del comparto. Una situazione paradossale che provoca enorme disagio ai numerosi addetti alle attività di pesca e alle loro famiglie, oltre che comportare un notevole danno alle imprese coinvolte e all'intera filiera produttiva del territorio».

(Unioneonline)

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