Tornano fruibili, dopo 23 anni, le aree archeologiche della Necropoli Punica e dell'Acropoli di Sant’Antioco. Sono ora accessibili al pubblico, in forma permanente, tutti i giorni dalle 9 alle 19.

L’inaugurazione col taglio del nastro si è svolta alla Necropoli alla presenza della rappresentante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, Giovanna Pietra, del sindaco Ignazio Locci, della consigliera comunale delegata alla Cultura, Rosalba Cossu, della direttrice del Parco archeologico, l'archeologa Sara Muscuso, e una rappresentanza del partner di gestione del Parco, la Cooperativa Archeotur, che si occuperà della fruizione del sito.

“Necropoli punica e Acropoli di età romana sono due aree che, inserite nel fulcro del centro storico antiochense, hanno consentito all'archeologia sulcitana di ricostruire importanti momenti storici e sviluppi diacronici dell'insediamento dell'antica Sulky – sottolinea l’amministrazione comunale -. Indagate dagli anni ‘50 del secolo scorso, le due aree sono state oggetto di interventi recenti. Il settore nord della Necropoli, grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna, è stato dotato di un punto ristoro e di nuovi e moderni supporti didattici. E ancora si è provveduto a creare un impianto di illuminazione esterna e interna alle tombe, unitamente ai percorsi dei camminamenti esterni totalmente reversibili e autoportanti che condurranno i visitatori al tragitto sotterraneo”.

Il taglio del nastro (foto ufficio stampa)
Il taglio del nastro (foto ufficio stampa)
Il taglio del nastro (foto ufficio stampa)

I visitatori potranno accedere al settore della Necropoli punica utilizzato con la medesima funzione fin dall'epoca romana e nell'età tardo antica con il collegamento di diverse tombe contigue per la costruzione di un piccolo complesso catacombale. All'interno, un arcosolio di pregio e ulteriori testimonianze di rilievo.

“Attraverso i cantieri archeologici del Cammino minerario di Santa Barbara – prosegue il Comune - è stato invece possibile valorizzare l'adiacente area dell'Acropoli romana, luogo che almeno a partire dal II sec. a.C. ospita un importante tempio di tipo italico della prima città romana. Anche in questo caso i lavori hanno riguardato un sistema di illuminazione notturna, i camminamenti del percorso di visita, i supporti didattici e il restauro di antiche pavimentazioni”.

“Queste due aree archeologiche - commenta la direttrice del Parco Archeologico Sara Muscuso - confermano come l'antico e il contemporaneo possano coesistere e compenetrarsi in un interessante esempio di archeologia urbana che dalla Piazza De Gasperi, cuore pulsante del centro storico, si articola in un vero Parco archeologico urbano con ben sette siti visitabili: luoghi ricchi di storia, cultura, tradizioni, per concludersi più a nord con il tofet e il Museo archeologico Ferruccio Barreca”.

“Siamo felicissimi – ha detto il sindaco Locci - abbiamo creduto alle intuizioni della dottoressa Sara Muscuso, che aveva proposto di investire il finanziamento della Fondazione di Sardegna in un progetto teso alla riapertura della Necropoli, e oggi possiamo dire di averci visto giusto. Grazie anche al lavoro del Cammino minerario di Santa Barbara che ha consentito la realizzazione di alcuni lavori all'interno dell'Acropoli romana”.

(Unioneonline/s.s.)

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