Domusnovas è "Zona Franca".

Con la votazione unanime di stasera, in una seduta del Consiglio Comunale più volte interrotta dagli applausi dei tanti intervenuti (non solo domusnovesi), Domusnovas diventa così il primo Comune sardo (anche se altri come Quartu Sant'Elena stanno seguendo lo stesso percorso) ad approvare l'atto d'indirizzo per l'istituzione del regime fiscale agevolato nel proprio territorio.

Lo ha fatto sfruttando l'articolo 1 del decreto legislativo n. 75 del 1998 che, nell'istituire le zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, ha previsto che lo siano anche gli altri porti e aree industriali a questi collegati o collegabili.

Domusnovas sfrutta dunque la propria contiguità con la zona franca di Portovesme.

Beninteso, questo non significa che da domani Il Comune diventerà un "paradiso fiscale" in cui imprese e cittadini saranno esentati dal pagare Iva e accise su beni di consumo primario quali benzina, energia elettrica, caffè, zucchero, apparecchiature elettroniche, alcool e derivati ma è certamente un passo, il primo, in quella direzione e, allo stesso tempo, un grosso contributo verso l'ottenimento della Zona Franca per tutta la Sardegna.

Un'isola che smetterebbe di arrancare economicamente divenendo una sorta di "El Dorado" appetito da tantissime aziende ansiose di sfruttarne i vantaggi fiscali.

"La Regione dia gambe ad una legge nazionale già presente - ragiona il sindaco Ventura - oppure abbia il coraggio di attivarsi per abrogarla. In quel caso darebbe però persino torto alla Corte Costituzionale, la quale con due sentenze, l'ultima emessa giusto in luglio, ha sostanzialmente detto che siamo degli sciocchi a non utilizzare strumenti già applicabili".

Negli auspici del sindaco il fatto che altri Comuni intraprendano la strada tracciata da Domusnovas per la quale ringrazia Maria Rosaria Randaccio (presidente del movimento "Sardegna Zona Franca" che da anni si batte per il riconoscimento dell'importante strumento fiscale) "che ci ha aperto gli occhi su ciò di cui tutti i sardi hanno diritto da tempo".

"Non vedo perché - continua Ventura - non possiamo avere le stesse condizioni favorevoli ottenute da Livigno, Bolzano, la Valle d'Aosta rispetto ai quali abbiamo ben altri ed enormi svantaggi come l'insularità che non ci rende competitivi". D'accordo la minoranza (assenti Fabrizio Saba e Isangela Mascia di ProDomusnovas) che con Stefano Soru parla di "battaglia assolutamente giusta e da vincere" e Attilio Stera si accoda "scontato il mio voto favorevole, è un nostro diritto per compensare il gap dell'insularità".

Il prossimo passo è "una manifestazione a Cagliari - arringa la folla il vice sindaco Angelo Deidda - per andare a sondare gli umori del Consiglio Regionale. Chiedo a tutti i commercianti, gli artigiani, le partite Iva e i cittadini stessi di partecipare. Questo è l'unico strumento per poter uscire da una crisi che per noi sembra infinita. Insieme possiamo farcela".

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