Due mesi e venti giorni di reclusione, più il pagamento di una provvisionale di 1.500 euro nei confronti della parte offesa e le competenze di parte civile, pari a 2mila euro oltre agli accessori di legge.

È la condanna (con sospensione condizionale della pena) inflitta, al processo di primo grado, dal giudice monocratico del tribunale di Cagliari a Giovannino Gessa, 60 anni, per l'uccisione di Pato e Cruz, meticci di media taglia di proprietà di Rossana Serafini.

L'episodio è avvenuto tra il 10 e l'11 febbraio del 2011, a Domusnovas, paese dell'Iglesiente dove abitano entrambi. Era la fine mattinata del 10 febbraio quando Rossana Serafini (rappresentata dall'avvocato Claudio Vivarelli) stava rientrando a casa.

Quando la donna è scesa dall'auto per aprire il cancello del giardino, Pato e Cruz le sono andati incontro facendole le feste, per poi correre in strada. La donna ha avuto il tempo di parcheggiare l'auto e, mentre si accingeva a chiudere il cancello, ha notato che sopraggiungeva una "Punto", guidata da Gessa il quale si è fermato e ha lanciato dal finestrino qualcosa in direzione dei cani, per poi ripartire velocemente. La Serafini si è insospettita ed è corsa subito dai cani, notando la mortadella.

Inutile il tentativo di impedir loro di mangiare il cibo, risultato avvelenato. Pato e Cruz, nonostante le cure veterinarie, sono morti il giorno successivo.
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