Conferma anche in appello della condanna per abuso d'ufficio ai danni dell'ex sindaco di Domusnovas Angelo Deidda.

È il verdetto al quale è giunto oggi il giudice Giovanni Lavena che ha ratificato integralmente la decisione del giudice di primo grado il quale aveva inflitto all'ex sindaco (difeso da Patrizio Rovelli e Maria Grazia Monni) 18 mesi di reclusione, l'interdizione per lo stesso periodo dai pubblici uffici e il pagamento delle spese processuali e delle provvisionali alle parti civili Antonello Steri e Roberto Mullanu (ex consiglieri di minoranza rispettivamente patrocinati da Giovanni Battista Gallus e Francesco Paolo Micozzi).

I fatti risalgono ad una seduta del consiglio comunale dell'ottobre 2012 presieduta, in qualità di sindaco, da Angelo Deidda, nella quale si doveva discutere una mozione della minoranza (di Stefano Soru e di Roberto Mullanu) che proponeva la costituzione di parte civile del comune nel processo a carico dello stesso Deidda e dell'ex vice sindaco Marco Cuccu per molestie sessuali, violenza e tentata concussione sessuale ai danni di due ex dipendenti comunali.

Durante l'esposizione della mozione si era accesso un lungo parapiglia che aveva coinvolto anche il consigliere di minoranza Antonello Steri e che aveva portato Deidda prima a sospendere la seduta poi a scioglierla impedendo la discussione e la votazione.

Il processo su quel concitato consiglio comunale è nato dalla querela depositata da Antonello Steri e Roberto Mullanu. "Rispetto la sentenza ma ho già dato mandato ai miei legali di ricorrere in Cassazione" afferma Angelo Deidda.

"Siamo convinti di poter dimostrare che la mozione non dovesse riguardare il consiglio comunale, ma solo la Giunta che si era già espressa in merito sulla non costituzione di parte civile del Comune". Per l'ex sindaco il periodo di interdizione si concluderà nel gennaio 2020.
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