Tre clip animate, con protagonisti altrettanti personaggi, da diffondere sui social e in particolare attraverso TikTok, per parlare d'amore, parità di genere e felicità nel proprio corpo, a prescindere da quale forma abbia. Tre lavori realizzati da professionisti del laboratorio NAS, New Animation in Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission, all'interno di un importante progetto di comunicazione voluto dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità per combattere il linguaggio d’odio, il body shaming e il gender gapDestinatari i ragazzi e le ragazze tra i 10 e i 14 anni.

“Questa campagna è il risultato del nostro impegno e della sinergia con la Fondazione Sardegna Film Commission – spiega la Presidente della Commissione Pari Opportunità,  Francesca Ruggiu -  per educare i ragazzi e le ragazze ad un pensiero e ad un linguaggio gentile. Il cyberbullismo e il body shamig oramai sono uno dei  fenomeni più allarmanti della rete. Il primo è amplificato dall’ampio utilizzo dei mezzi di comunicazione online da parte dei preadolescenti e adolescenti. La facilità dell’accesso alla rete consente, infatti, al cyberbullo, di commettere atti di violenza fisica e psicologica anche in anonimato, a distanza, senza percepire la frustrazione e il dolore che provoca nella vittima. Così come  il body shaming, la pratica di giudicare il corpo di qualcuno causando uno stato di vergogna nella vittima, sono fenomeni che hanno evidenti effetti negativi sulla salute, intesa nel senso più ampio del termine, e dimostrano quanto  siano diventati un serio problema di salute pubblica”.

 “Ieri, 20 novembre, abbiamo celebrato la giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - ha ricordato la vicepresidente della Commissione, Barbara Congiu - Oggi noi, con questa campagna istituzionale a servizio dei cittadini e delle cittadine, vogliamo ribadire il diritto dei ragazzi e delle ragazze di essere ciò che vogliono, al di là del linguaggio omologato e omologante dei social network. La Commissione è impegnata in azioni concrete sul fronte della prevenzione, come questa campagna istituzionale, che volutamente utilizza gli strumenti utilizzati dai giovanissimi e dalle giovanissime, ma con un linguaggio visivo inclusivo, in grado di trasmettere un messaggio positivo. Un’occasione per riflettere sul linguaggio d’odio e sulle  violenze di genere in tutte le sue forme, per insegnare rispetto, sensibilità e consapevolezza. L’auspicio è che questo progetto pilota prosegua e sia l’inizio di una fruttuosa collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission”.

“Come Sardegna Film Commission - ha detto Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission - speriamo in una fruizione costante, continuativa e multipiattaforma”.

(Unioneonline/v.l.)

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