Alghero, fritto misto sul lungomare? Anche la maggioranza dice no
Forti perplessità sull’evento ospitato nella prestigiosa “Passeggiata Busquet”, con cibo e «musica da discoteca fino alle tre del mattino»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non sono passate inosservate le polemiche sulla recente manifestazione gastronomica organizzata sul Lungomare Barcellona di Alghero, nel cuore della stagione estiva.
Tra le voci critiche si leva quella di Giampietro Moro, consigliere comunale di Città Viva, che attraverso una nota, condivisa anche dai gruppi M5S e AVS, ha espresso forti perplessità sull’evento ospitato nella prestigiosa “Passeggiata Busquet”.
«Lo spettacolo andato in scena ha lasciato molto a desiderare rispetto alle aspettative e a farne le spese sono stati i turisti di passaggio e, ancor più, i cittadini algheresi», scrive Moro. Il consigliere di maggioranza sottolinea come nel periodo di massimo afflusso turistico, con risorse limitate per l’ufficio Ambiente e la polizia locale già impegnata in turni straordinari, non si possa consentire qualsiasi attività senza aver preso coscienza delle conseguenze.
«Ben vengano le manifestazioni promosse dai cittadini e dagli imprenditori locali, che hanno il sacrosanto diritto di lavorare, ma le condizioni devono essere chiare sin dall’inizio. Forse sarebbe meglio pensare a periodi dell’anno meno caldi o a location alternative fuori dal centro, per coinvolgere anche le periferie».
Bocciato pure il modello di evento proposto. «No quindi a fritto misto con contorno di torrone e musica da discoteca fino alle tre del mattino, senza regole e senza condizioni, nel pieno centro cittadino. Non è questa la visione dell’Alghero che vogliamo. Sì invece a manifestazioni ponderate, studiate e concordate con le associazioni di categoria, i produttori locali, la Fondazione Alghero e l’assessorato al Commercio. Abbiamo ancora tre anni e mezzo di amministrazione davanti: c’è tempo per riprogrammare con professionalità. Diversamente – conclude Moro – ci ritroveremo ancora una volta a guardare fotografie di cumuli di spazzatura che fumano tra l’odore del fritto».