La Sardegna dichiara lo stato di emergenza per la siccità che sta colpendo l’Isola. Lo ha deliberato questo pomeriggio la Giunta regionale nel corso di una seduta convocata dalla presidente Alessandra Todde. Il provvedimento resterà in vigore sino al prossimo 31 dicembre.

Attraverso successive ordinanze di protezione civile, adottate dalla stessa governatrice, anche in deroga alla normativa regionale, verranno presi i primi provvedimenti per i quali sono disponibili diverse risorse. Ad integrazione degli stanziamenti per il 2024 già disponibili e pari a due milioni di euro, ci saranno ulteriori fondi «per la gestione dell'emergenza in atto, rinviando a successive ordinanze di protezione civile la ripartizione delle risorse medesime tra i soggetti competenti sulla base delle analitiche quantificazioni dei fabbisogni».

Nel frattempo le direzioni generali dell'Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, Lavori pubblici, Protezione civile e Agricoltura e Riforma agro-pastorale predisporranno una relazione tecnica «affinché possa essere attivata, qualora ne ricorressero i presupposti, la richiesta al presidente del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale».

Todde, illustrando la delibera che che dà avvio all'iter declaratorio, ha spiegato che «sulla base delle informazioni e dei dati, anche climatologici, disponibili e delle analisi prodotte dai competenti uffici, che identificano uno scenario in atto che può evolvere in una condizione emergenziale, e allo scopo di assicurare maggiore efficacia operativa e di intervento in relazione al rischio derivante da deficit idrico, vi è l'urgenza di ricorrere a prime e immediate misure di mitigazione del rischio volte a contenere gli effetti della crisi idrica in atto, che richiedono l'attivazione di procedure straordinarie come quella della dichiarazione dello stato di emergenza». Così, «saremo in grado di mettere in atto i primi interventi urgenti, che adotteremo attraverso ordinanze di protezione civile, anche in deroga alla normativa in vigore».

Sul tema interviene anche il senatore Pd Marco Meloni, con i colleghi Nicita e lai: «Di fronte alla drammatica scarsità di risorse idriche che sta mettendo a rischio le attività agricole e industriali, il comparto turistico, ma soprattutto la vita quotidiana dei cittadini sardi e siciliani, è imperativo adottare misure urgenti e straordinarie per affrontare questa emergenza», dice il senatore sardo, «per questo motivo, abbiamo chiesto al presidente Calderone la convocazione urgente e straordinaria della Commissione Insularità, alla presenza dei Presidenti di Regione e dei Ministri Salvini, Musumeci e Pichetto-Fratin. È necessario un confronto diretto e immediato con i rappresentanti del Governo per discutere e pianificare interventi di ristoro e approvvigionamento idrico, che includano non solo soluzioni a breve termine, ma anche strategie a lungo termine per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e della siccità sulle nostre isole».

(Unioneonline)

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