Siccità estrema in Sardegna, Todde scrive a Meloni: «Serve lo stato di emergenza nazionale»
In pieno inverno nei bacini c’è appena il 41% del volume d’acqua autorizzato: codice rosso in numerosi sistemi idriciPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non piove e la Sardegna resta a secco. «Il Governo deve dichiarare lo stato di emergenza nazionale»: lo ha scritto la presidente della Regione, Alessandra Todde, in una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni:
«Ho sollecitato la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la grave situazione di deficit idrico che interessa il nostro territorio», annuncia la governatrice.
Negli ultimi anni, i fenomeni siccitosi hanno portato a una riduzione significativa delle risorse idriche, con pesanti ripercussioni sui settori idropotabile e agrozootecnico. «La situazione si è ulteriormente aggravata a causa dei deflussi registrati tra ottobre e dicembre 2024, che non hanno consentito di ripristinare le scorte idriche», fa sapere Todde.
I dati sono preoccupanti: l’ultimo bollettino aggiornato al 31 dicembre 2024 indica che «nei nostri invasi sono presenti solo 750 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 41% del volume autorizzato. Inoltre, alcuni sistemi idrici strategici, come quelli di Alto Cixerri, Alto Taloro, Posada e Ogliastra, hanno raggiunto il livello di emergenza - codice rosso».
La dichiarazione di emergenza regionale adottata dalla Giunta non basta: «È chiaro che servono mezzi e poteri straordinari per affrontare questa crisi in modo più efficace e scongiurare il rischio di un peggioramento ulteriore».
Enrico Fresu