Siccità, alla Sardegna niente fondi per l’emergenza: scoppia la polemica politica
Fdi attacca la Giunta («Procedure sbagliate»), mentre Todde punta il dito contro Roma («Governo vergognoso»). L’appello di Coldiretti: «Agire subito per tutelare gli agricoltori sardi»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Reazioni e polemiche dopo la decisione del Ministero dell’Agricoltura di respingere l’istanza della Regione Sardegna finalizzata a ottenere la dichiarazione di «eccezionali avversità atmosferiche» e il conseguente il supporto economico per compensare i danni prodotti dalla siccità.
FDI ALL’ATTACCO – «Per ottenere i finanziamenti, sia nazionali che europei, è fondamentale conoscere norme e meccanismi che li prevedono», attacca l’opposizione. «La risposta ministeriale è chiara: “il Fondo di solidarietà nazionale prevede interventi compensativi esclusivamente nel caso di danni a produzioni, strutture e impianti produttivi non inseriti nel Piano di gestione dei rischi in agricoltura”, cioè le cosiddette produzioni non assicurabili», commenta Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia. Spiegando: «La Regione, invece, ha fatto richiesta solo per le produzioni assicurabili, che sono coperte da altre misure. Da parte del governo nazionale non c'è stata alcuna dunque “sottovalutazione”, bensì la richiesta della Regione Sardegna non poteva essere accolta».
“PROCEDURA SBAGLIATA” – «Esistono altri strumenti più adeguati, per esempio Agricat, il Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni da alluvione e siccità in agricoltura, e anche la riserva di crisi della Pac», fa eco il consigliere regionale Emanuele Cera. «Dunque si poteva anche seguire la strada della Regione Sicilia, che già in primavera ha dichiarato lo stato di calamità e concordato una deroga specifica con il governo».
«Si è agito purtroppo con evidente superficialità e si è perso troppo tempo invocando uno strumento inadeguato - evidenzia un altro esponente di Fdi, Gianluigi Rubiu -. Considerato anche il ritardo (delibera dell'11 settembre) con il quale la Giunta Todde ha preso atto di una situazione ormai insostenibile per l'intero comparto agropastorale isolano».
«Consigliamo all'assessore Satta di non scaricare le proprie responsabilità su altri e offriamo la nostra collaborazione per migliorare i suoi rapporti con il ministero dell'Agricoltura. Esclusivamente per il bene di aziende e agricoltori dell'Isola, componenti fondamentali di un settore trainante per l'economia sarda», conclude Truzzu.
TODDE: “VERGOGNOSO” – Dal canto proprio, la governatrice Alessandra Todde punta invece il dito contro Roma: «È vergognoso che il governo Meloni non consideri un'emergenza la siccità che sta colpendo duramente la Sardegna. È inaccettabile che le nostre richieste vengano sottovalutate e che la Sardegna venga ancora una volta considerata una regione di serie B».
«Il governo nazionale – aggiunge Todde – deve assumersi le sue responsabilità nei confronti del comparto agro-pastorale sardo che è vitale per l'economia isolana». E ancora: «Con la delibera dell'11 settembre scorso abbiamo chiesto con urgenza che il governo si esprimesse sulle eccezionali avversità atmosferiche subite tra novembre 2023 e giugno 2024. Sapete come ha risposto il ministero dell'Agricoltura? Non ci sarà alcun supporto. La Sardegna dovrà cavarsela da sola. La Sicilia, invece, ha avuto un trattamento diverso - osserva Todde - ricevendo l'accesso al fondo di solidarietà nazionale. Una disparità di trattamento che deve essere giustificata. Questa decisione non tiene conto delle difficoltà reali che affrontano i nostri agricoltori colpiti dalla siccità e da eventi meteorologici estremi. Continueremo a batterci affinché venga riconosciuta la gravità della situazione perché la Sardegna e i suoi agricoltori meritano aiuto e rispetto», conclude la presidente della Regione.
COLDIRETTI – La bocciatura dell’istanza è stata commentata anche da Coldiretti: «Gli agricoltori e allevatori della Sardegna chiedono pari dignità, rispetto alla Sicilia, sui sostegni per i danni causati dalla siccità e legati al Fondo di Solidarietà Nazionale. È stata chiesta la deroga dalla Regione Sardegna? Sono state attivate le interlocuzioni tra la Regione e il Ministero per seguire l'iter del riconoscimento? Perché non si capisce, altrimenti, come mai per la Sicilia siano stati previsti i fondi e gli aiuti, mentre per la Sardegna che ha avuto altrettanti gravi danni per la mancanza di acqua, non si sia stato così. La condizione delle zone colpite dalla siccità nella nostra regione sono le stesse della Sicilia. Non è accettabile rimanere inermi», si legge in una nota dell’associazione, a firma di Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore.
“TEMPO PERSO” – «Non ci interessa – prosegue Coldiretti – sapere di chi siano le responsabilità per quello che sta accadendo oggi, se del governo nazionale o di quello regionale, perché gli agricoltori e gli allevatori sardi meritano i giusti sostegni per i gravissimi danni subiti dalla siccità. Ora si deve recuperare il tempo perduto e per questo è necessario che la Regione verifichi lo stato attuale e soprattutto che ci sia una integrazione dei territori colpiti, la mappatura che era stata fatta delle aree dell'isola investite dalla siccità non è quella reale, considerato che molti territori erano stati lasciati fuori. Proprio per questo è necessaria una integrazione della mappa e il riallaccio delle relazioni tra la Regione e lo Stato per poter raggiungere l’obiettivo unico: assicurare i sostegni verso i nostri agricoltori allevatori».
Per Coldiretti Sardegna la situazione di estrema gravità che si sta vivendo in Sardegna nelle aziende colpite è tale da giustificare (allo stesso modo della Sicilia), una deroga alle normative per poter ottenere i ristori dovuti «e proprio per questo l’Esecutivo regionale deve attivarsi per dimostrare realmente quanto sia drammatica la situazione nell’isola».
“AGIRE SUBITO” – «Ancora una volta - conclude l’associazione – a pagare il prezzo di una gestione completamente errata della vertenza siccità in Sardegna saranno gli agricoltori e gli allevatori. Oggi c'è l’ennesimo danno per chi ha già perso decine di milioni di euro a causa del mancato reddito e dei danni alle colture e alle foraggere che ha interessato quasi tutta l’isola, tanto che oggi ne subiamo ancora le conseguenze».
Necessario dunque «agire subito e attivarsi per dare risposte concrete alla sofferenza del mondo delle campagne e ancora una volta sottolineiamo che solo ascoltando per tempo i territori e le necessità delle centinaia di aziende in difficoltà si possono evitare questi problemi».
(Unioneonline)