Hanno preferito chiamarla manifestazione di sensibilizzazione, non di protesta. Questa mattina a Sassari una settantina di atlete e atleti più una ventina di tecnici e dirigenti di varie società di volley della provincia si sono dati appuntamento in piazza del Comune. Obiettivo: chiedere la disponibilità degli impianti delle scuole non solo per gli allenamenti ma anche per le partite.

“Sono circa 30 le squadre che non prendono parte ai campionati giovanili o di promozione, quelli dagli Under 12 in giù” ha spiegato Giusy Piredda, presidente provinciale della Federvolley. Il Comune si è dimostrato sensibile e un primo risultato c'è già: da gennaio potrà essere utilizzata la palestra della Scuola Media numero 12 e anche quella della Media 3.

Il corteo è andato poi in piazza d'Italia per parlare col capo di gabinetto della Prefettura e con gli amministratori della Provincia del Nord Sardegna. Il problema riguarda soprattutto le palestre delle Superiori, che ricadono proprio nella competenza dell'amministrazione provinciale. Anche a Olbia, Buddusò, Bono e Alghero, per fare qualche esempio, alcune squadre di volley lamentano l'impossibilità di disputare i campionati. La legge prevede che sino a 100 persone l'impianto sia utilizzabile: per i campionati giovanili e la pallavolo dei più piccoli sono limiti che non vengono superati praticamente mai.

Alla manifestazione era presente anche il presidente regionale della Fipav, Eliseo Secci: “Nelle altre province della Sardegna la situazione è meno pesante. Certo non si capisce perché se una squadra può allenarsi non possa anche fare le partite. Lo sport di squadra senza partite non è sport”.

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