A Roma per ribadire la necessità di conoscere i dati allarmanti sulla percentuale delle patologie e dei tumori nella città di Porto Torres.

Il Comitato Tuteliamo il Golfo dell'Asinara, presieduto da Giuseppe Alesso, ospite presso l'Istituto Superiore della Sanità, dove è stato presentato il quinto rapporto "Sentieri" - lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio di inquinamento -, ha rimarcato la necessità e il diritto dei cittadini di Porto Torres di essere correttamente informati circa i rischi che corrono a causa della situazione ambientale attuale e passata.

In particolare, i dati allarmanti che certificano la maggior incidenza e mortalità di malattie gravi o mortali, quali tumori e leucemie.

"Contrariamente a quello che per tanto tempo si è dato quasi per scontato, tali dati non rappresentano la situazione locale ma una media tra Porto Torres e Sassari - sottolinea Alesso, presidente del Comitato - questo rappresenta un problema. Infatti, dato che i residenti a Sassari sono circa sei volte quelli di Porto Torres e che sono molto meno esposti alle sostanze inquinanti associate all'insorgenza delle malattie monitorate nel rapporto, il rischio, per non dire la certezza, è che tale media nasconda dati di incidenza e mortalità per la popolazione portotorrese assai più gravi".

Obiezioni comprese e accolte dallo staff e dal professore Pietro Comba del rapporto "Sentieri", con la promessa di scorporare i dati di Porto Torres da quelli di Sassari in modo da avere finalmente un quadro preciso della situazione sanitaria locale.

"Al di là della soddisfazione per questo risultato - aggiunge Alesso - purtroppo non possiamo non sottolineare il fatto che per tanti anni nessuno dei rappresentanti di questo territorio abbia prestato attenzione a tale aspetto di un documento importante per la salute della popolazione locale".
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