Video hard fake col volto di Giorgia Meloni, i periti: «Ecco come abbiamo rintracciato a Sassari il presunto autore»
Davanti alla Corte l’audizione degli esperti che si sono occupati delle indagini informatiche, nel procedimento che vede imputato un 42enne per diffamazione alla premierPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Responsabilità ancora da chiarire con precisione nel processo, in corso in tribunale a Sassari, che vede come parte offesa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
L'imputato per diffamazione è Alessio Scurosu, 42enne sassarese che, secondo le accuse, avrebbe pubblicato nel 2020 sul sito per adulti Xhamster un video artefatto in cui il volto della premier era apposto sul corpo di una attrice impegnata in atti sessuali.
Nell’udienza di oggi, davanti alla giudice Monia Adami, sono stati ascoltati tre testi del pubblico ministero Maria Paola Asara, che si sono occupati delle indagini informatiche.
Tra questi un sovrintendente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica che ha ripercorso come si è arrivati all'individuazione del presunto autore della clip hot o perlomeno del nickname di chi ha inserito il video e dell'indirizzo IP di provenienza.
La perquisizione successiva a casa dell'indagato, compiuta dalla polizia postale, non aveva permesso di trovare un computer e si era proceduto al sequestro dei cellulari sia di Alessio che di Roberto Scurosu, padre pensionato dell'imputato.
Per quest'ultimo, anche lui denunciato, e difeso come il primo dall'avvocato Maurizio Serra, il tribunale ha deciso la messa alla prova nel 2024.
Gli esperti della polizia postale sentiti oggi hanno riferito di non aver trovato nulla nel cellulare di Scurosu né di poter dimostrare, dal punto di vista tecnico, che il video sia riconducibile a lui.
La giudice ha rinviato a fine settembre la prossima udienza in cui verranno ascoltati i testimoni della parte civile, rappresentata dall’avvocato Maria Giulia Marongiu.